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Due italiani su tre in zona rossa. Allarme Coldiretti: turismo e ristorazione in ginocchio

by Ludovica Colli
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Roma, 22 mar – Da oggi sono tappati in casa con il lockdown due italiani su tre (66%) per un totale di 39,3 milioni di persone in zona rossa e a farne le spese – è l’allarme di Coldiretti – sono soprattutto turismo e ristorazione. La mappa dei colori in base alle fasce di rischio con le chiusure a singhiozzo incide sull’insieme delle attività economiche e occupazionali. A fare due conti è una analisi dell’associazione degli imprenditori agricoli sulla base dei colori delle regioni. Con il Molise uscito dalla zona rossa e la Sardegna diventata arancione.

Bar e ristoranti chiusi: perdite per 3,2 miliardi nelle prossime due settimane

Senza regioni bianche o gialle (per decreto) in tutta Italia, ricorda la Coldiretti, è vietato il servizio al tavolo e al bancone nei 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. La chiusura di queste attività comporterà una perdita stimata di circa 3,2 miliardi nelle prossime due settimane. A maggior ragione che durante il fine settimana di Pasqua e Pasquetta tutta l’Italia sarà in zona rossa.

A Pasqua di solito mangiano fuori sette milioni di italiani

Una situazione – sottolinea la Coldiretti – destinata ad influenzare pesantemente i comportamenti individuali. In effetti nelle zone rosse si può uscire di casa esclusivamente per andare al lavoro, dal medico o a fare la spesa. Una restrizione degli spostamenti e una forte limitazione delle attività che incide pesantemente su economia e occupazione. Dati alla mano, sono sette milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il pranzo fuori casa a Pasqua. Per una spesa stimata pari a 400 milioni di euro. Mentre ben un italiano su tre (32%) – sottolinea la Coldiretti – dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend pasquale dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle riunioni di famiglia e alle vacanze. Tutte attività vietate dal decreto in vigore.

Lockdown di Pasqua, in ginocchio oltre 24mila agriturismi

Duramente colpiti dalle chiusure gli oltre 24mila agriturismi in tutto il Paese con l’arrivo della primavera che – precisa l’associazione – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna. E’ l’occasione giusta per per assistere al risveglio della natura ma anche delle attività agricole. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa la Coldiretti – i luoghi più sicuri. Perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Si tratta – sottolinea la nota dell’associazione – di un duro colpo per il settore, che ha già subito perdite di 1,2 miliardi. Stiamo parlando di un sistema di servizi, ospitalità e agri ristorazione che può contare – dati Terranostra – su 24.576 strutture con 493.319 posti a tavola e 285.027 posti letto.

In crisi l’intero sistema della ristorazione, agroalimentare compreso

La crisi tuttavia travolge l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e si ripercuotono a cascata su interi settori dell’agroalimentare made in Italy con vino e cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino – conclude la Coldiretti – non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali. Con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori.

Ludovica Colli

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2 comments

Sergio Pacillo 22 Marzo 2021 - 4:20

Due italiani su tre fanno acrobazie.

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Cesare 23 Marzo 2021 - 1:01

I poteri occulti della dittatura finanziaria mondiale, che creano in forma privata dal nulla e a costo zero il denaro con cui ci schiavizzano , hanno creato insieme ai loro sgherri il terrore in una popolazione intera con dati estremizzati e falsati al fine di demolire le libertà e l’ economia privata italiana.E continuano a parlare di pandemia quando siamo di fronte ad una epidemia virale.Per pandemia(vedere definizione) occorrevano nell’ anno dal 1 al 2 % dei morti sulla popolazione e cioè dai 600 mila al 1.2 milioni di italiani morti nel 2020, cosa che non si è assolutamente avvenuta.Fortunatamente molta gente stà aprendo gli occhi e inizia a capire cosa c’è dietro e i responsabili andranno processati perchè il danno irrecuperabile fatto al paese non è accettabile

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