Usciamo, perรฒ, ora dalle aule di tribunale. Il problema dellโingerenza delle agenzie di rating รจ di natura essenzialmente politica. Questo processo, infatti, ha solo fatto venire a galla quello che molti avrebbero dovuto vedere. Vediamo perchรฉ. Nel 2011, Standard & Poor’s inizia ad declassare il nostro rating. Insomma, per lโagenzia statunitense i titoli del nostro debito pubblico perdevano di valore. LโItalia era una nazione inaffidabile. A quel punto, con la scusa di salvare lโItalia e lโEuro, la Banca Centrale Europea invia una lettera al nostro governo.ย Nella missiva, i solerti funzionari di Francoforte invitavano il Cavaliere a liberalizzare i servizi pubblici locali; a riformare i contratti di lavoro e dei licenziamenti e infine ad anticipare il pareggio di bilancio al 2013. Berlusconi, forse per paura che la febbre dei mercati contagiasse le sue aziende, si prodigรฒ per assecondare i dettami della Bce. Questo, perรฒ, non bastรฒ a salvare il suo governo. ย Arrivรฒ, dunque, Mario Monti acclamato da tutti come il Salvatore della Patria. In realtร , lโItalia fu praticamente commissariata con la complicitร di tutte le forze politiche. I risultati di questa scelta scellerata sono sotto gli occhi di tutti. Oggi, spread a parte, tutti gli indicatori economici sono nettamente peggiorati: Pil, debito pubblico, occupazione, inflazione, potere di acquisto. Se lโausteritร ha prodotto risultati disastrosi la colpa va in primo luogo attribuita alla classe dirigente di allora.
Cโรจ, perรฒ, un altro aspetto oscuro sul declassamento operato da Standard & Poor’s. A gennaio 2012, il Tesoro ristruttura cinque contratti derivati sottoscritti con Morgan Stanley in un accordo quadro del 1994. La banca dโaffari americana รจ azionista della suddetta agenzia di rating. Anche qui non ci vuole unโinchiesta durata anni per capire quello che รจ successo. Lโagenzia di rating declassa i titoli per farli comprare a prezzo di saldo al suo azionista. Gli analisti americani hanno solo obbedito al padrone di turno. Il vero colpevole รจ chi, da italiano, ha permesso che ciรฒ avvenisse. I danni, infatti, furono notevoli. La chiusura del contratto con la banca statunitense costรฒ allโItalia 3,4 miliardi di euro. Il governo di Mario Monti pagรฒ โsenza battere ciglioโ. In fondo il professore bocconiano non poteva fare diversamente. Nel 1994 (quando furono sottoscritti questi contratti derivati) al governo cโera Carlo Azeglio Ciampi, il direttore generale del Tesoro era il nostro Mario Draghi. Chi condannerebbe lโoperato di Ciampi e Draghi?
Il nemico era, ed รจ in casa. ย Lo ammette anche Standard & Poor’s. In una nota lโagenzia di rating ha precisato che: “Le nostre analisi sono state coerenti con le valutazioni pubblicate dalla Banca d’Italia e dalle maggiori istituzioni sovranazionali (Bce) “. Insomma, gli americani ci hanno anche sbeffeggiato. ร come se ci avessero detto: chi รจ causa del suo mal pianga se stesso. Forse non hanno tutti i torti.
Salvatore Recupero