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Cosa sappiamo finora dell’attentato a San Pietroburgo

by La Redazione
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San Pietroburgo, 4 apr. – 10 morti e 47 feriti, di cui 6 in gravi condizioni, è il bilancio ufficiale dell’attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, anche se i media locali parlano di 14 morti. Alle 13.30 ora italiana due ordigni sono esplosi tra le stazioni di Sennaya Ploshchad e Tekhnologichesky Institut, sulla linea blu della metropolitana di San Pietroburgo. Dalle prime ricostruzioni l’esplosione sarebbe avvenuta mentre il treno viaggiava in galleria. Una volta uscito dal tunnel il fumo ha invaso la stazione sotterranea, dove molti pendolari erano accalcati sulla banchina. Un vagone è stato interamente sventrato de due bombe che secondo le forze dell’ordine erano di fabbricazione artigianale, realizzate con 200/300 grammi di polvere da sparo. Un altro ordigno, inesploso, è stato rivenuto alla fermata di Ploshad Vosstania: era composto da un chilo di tritolo e mascherato da un estintore.

Esplosione San Pietroburgo

La matrice terroristica dell’attentato è stata confermata dalla procura generale russa e dal premier Dmitri Medvedev. L’attentato è avvenuto in concomitanza della visita del presidente russo Vladimir Putin a San Pietroburgo, sua città natale, per un incontro con il Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, durante il quale i due capi di Stato avrebbero parlato del mercato comune e dell’Unione Doganale Eurasiatica. Informato dei fatti, il primo commento di Putin è stato: “I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica”. E infatti l’attentato al momento non è ancora stato rivendicato. A colpire, però, non è stato un kamikaze ma qualcuno che posizionato una valigetta con l’esplosivo in treno ed è andato via. Alcune tv russe hanno diffuso l’immagine del sospetto attentatore. Si tratterebbe di un uomo di mezza età, con la barba e un cappello nero in testa, ripreso dalle telecamere di sicurezza a circuito chiuso della metropolitana. Tuttavia, le autorità non hanno ancora confermato né smentito. La città di San Pietroburgo ha dichiarato tre giorni di lutto a partire dal 4 aprile.

 

 

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