Roma, 13 gen – Negli ultimi giorni diverse testate hanno riportato la notizia, rilanciata โ come da prassi โ da quel volano rappresentato dai social network, di una famiglia finlandese letteralmente โin fugaโ da Siracusa, a causa di un sistema scolastico definito โpoveroโ. Sรฌ, stiamo parlando dei Mattsson, famiglia finnica composta da una mamma artista, un padre impiegato nel settore IT e 4 figli (di 15, 14, 6 e 3 anni).
Il โmeraviglioso mondoโ dello smart working ha offerto ai Mattsson la possibilitร di realizzare il loro sogno da nomadi digitali, permettendo loro di trovare una nuova residenza in paesi piรน caldi. Dopo unโesperienza in Spagna, infatti, lo scorso agosto hanno deciso di trasferirsi in Italia, precisamente a Siracusa. Dopo solo pochi mesi dallโinizio della loro avventura tricolore, perรฒ, la famiglia proveniente dalla Finlandia ha deciso di rifare i bagagli e ritornare in Spagna, sconvolta (come si evince dalla lettera aperta della madre, pubblicata da Siracusa News) dalle lacune del sistema scolastico del Belpaese.
Il giudizio frettoloso della mamma finlandese
Da docente italiano in Finlandia, proverรฒ ad analizzare i pro e i contro della scuola finnica e a dirvi perchรฉ il giudizio di Elina Mattsson รจ sicuramente troppo frettoloso e non tiene conto di numerosi elementi, fra cui alcune lapalissiane differenze culturali.
Innanzitutto bisogna dire che il sistema scolastico finlandese รจ salito agli onori della cronaca, nellโultimo ventennio, per i risultati ottenuti nel Programma per la valutazione internazionale dello studente, meglio conosciuto con lโacronimo PISA. Nel 2003 e nel 2006 la Finlandia ha conseguito risultati ragguardevoli, ponendosi in testa (o sul podio) in tutte le specialitร (matematica, lettura, scienze e problem solving). Da quel momento, i capaci promoter del โmodello finlandeseโ hanno di fatto trasformato la terra dei mille laghi in una sorta di Mecca per lโinsegnamento. Insegnanti e studenti da tutto il mondo sono andati โin pellegrinaggioโ nellโestremo Nord Europa per apprendere i segreti di questi successi pedagogici e didattici.
Nonostante i risultati del PISA 2018 abbiano visto un netto calo dei punteggi della Finlandia, lโimmagine del โbrand vincenteโ non รจ stata affatto scalfita, e non solo allโinterno dei confini nazionali. Probabilmente รจ proprio questo successo mediatico ad aver creato una sorta di complesso di superioritร , direttamente riscontrabile dalle parole della madre finlandese, o da una semplice ricerca su Google.
Ma entriamo nello specifico delle critiche mosse alla scuola italiana.
A proposito di sistemi scolastici
La signora Mattsson, non vorrร certo farci credere che prima di imbarcarsi con marito e 4 figli al seguito per la Sicilia, non si sia messa a fare una ricerca su internet o a leggere un libro sulla Trinacria. Si parla a voce alta, ci sono piรน rumori e confusione. Direi che รจ piuttosto normale, sia per ragioni culturali (le stesse ragioni che, in maniera diametralmente opposta, fanno letteralmente sussurrare i finlandesi), sia per mere questioni legate alla densitร degli abitanti: la Sicilia ha quasi la stessa popolazione di tutta la Finlandia.
Sรฌ, il gioco allโaria aperta รจ sicuramente importante per i bambini. Ma non si puรฒ essere assolutisti come la madre finlandese: nel processo di crescita dei minori vi sono svariati fattori ad intervenire. Le giornate, fuori dai confini finlandesi, sono scandite in modo diverso. La signora dimentica colpevolmente che in Finlandia quasi tutte le attivitร quotidiane dei bambini sono demandate esclusivamente allโasilo/scuola, mentre in Italia (ma non solo), i bambini partecipano maggiormente alle attivitร familiari, magari facendo passeggiate allโaperto con i nonni o i genitori, anche durante i giorni feriali.
Da genitore italiano in Finlandia, tra lโaltro, non vedo tutto questo idillio nel lasciare obbligatoriamente i bambini (anche molto piccoli) a giocare fuori per ore, anche con temperature vicine ai 20 gradi sotto lo zero (sic!). Piรน che un processo di crescita, sembra una sorta di โeducazione siberianaโ.
Fra le accuse, vi รจ anche il fatto che non tutte le scuole abbiano una mensa. Sicuramente il servizio offerto dalla Finlandia รจ ottimo: tutti i bambini in tutte le scuole di ogni ordine e grado ricevono gratuitamente (almeno) un pasto caldo al giorno. Ma lโappunto che successivamente viene fatto, โquesto forse รจ lโunico pasto nutrizionale per alcune famiglie!โ, tradisce una preoccupazione/problema tutto finnico: molte famiglie non preparano una cena (degna di questo nome) ai figli; e per quanto riguarda il pranzo, la pausa media dei lavoratori nordici รจ molto breve, mentre รจ risaputo che in molte regioni del Mezzogiorno si rientra a casa per mangiare insieme alla famiglia.
Modelli non copiabili
Non mi metto a rispondere punto su punto a quelli che a tratti sembrano veri e propri deliri della signora, nรฉ tantomeno voglio difendere a spada tratta un sistema scolastico come quello italiano, la cui ultima riforma, degna di questo nome, risale ai tempi di Giovanni Gentile. Mi chiedo solo come faccia ad esprimere giudizi cosรฌ netti sulla pedagogia del Belpaese (chiedendo conto della preparazione dei docenti), dopo unโesperienza durata poco meno di due mesi.
Ovviamente alcune recriminazioni sono comprensibili per una famiglia finlandese, cosรฌ com’รจ pacifico (soprattutto per il sottoscritto che ha vissuto e vive entrambi i sistemi scolastici) affermare che le differenze culturali sono cosรฌ nette che รจ praticamente impossibile pensare di adottare lo stesso metodo in punti cosรฌ distanti del Vecchio Continente.
Si potrebbe chiosare con in medio stat virtus, perchรฉ alcune scelte pedagogiche finlandesi sono certamente meritevoli di attenzioni, poichรฉ introducono innovazioni da non sottovalutare (pensiamo alla valutazione in base al progresso e non solo al risultato finale, senza dimenticare lโattenzione spasmodica per lโergonomia dei locali scolastici, lโutilizzo di tecnologie allโavanguardia ecc.). Per quanto riguarda la didattica, invece, il discorso รจ ben diverso.
Il sistema finlandese abbassa l’asticella per tutti, rendendo gli obiettivi didattici troppo semplici (dal mio punto di vista). Avendo avuto lโopportunitร di frequentare percorsi scolastici e accademici sia in Italia che nel paese nordeuropeo e posso tranquillamente affermare che la difficoltร di un nostro liceo classico o scientifico รจ maggiore di quella di un percorso di laurea triennale in Finlandia. Soprattutto per ciรฒ che concerne la sfera umanistica: tutto รจ trattato superficialmente, i grandi classici vengono dimenticati o liquidati in poche lezioni. Latino e greco sono considerati “inutili” (sic!) persino dai colleghi di Lettere.
Si potrebbe dire che nel Nord Europa si bada piรน alla “sostanza”, si modellano cittadini e futuri lavoratori efficienti e mansueti piรน che creativi e talentuosi. Perfetti, insomma, per essere pedine facilmente manovrabili, con scarso (o inesistente) spirito critico. L’eccezione sono le “grandi tematiche” di questi tempi, come gli studi di genere o i cambiamenti climatici. Su questo, sono indubbiamente all’avanguardia.
Quotidianamente mi capita di scontrarmi contro l’incapacitร di comprendere che esiste anche un altro modo di fare le cose. Non si riesce a capire (nรฉ a trasmettere agli studenti) che la vita non puรฒ scorrere per tutto il tempo su un binario. Anche perchรฉ ogni minima deviazione o deragliamento manda in tilt gli individui e il sistema tutto (non a caso i suicidi, le stragi a scuola โmodello Usaโ, l’abuso di psicoterapie e psicofarmaci giร in tenera etร …tutta roba nascosta scientemente ai media stranieri).
Insomma, da docente, da padre e da individuo cerco (spesso invano) di introdurre il seme della “sana arte dell’arrangiarsi”, cosรฌ tipica delle popolazioni mediterranee (a cui spesso, di contro, manca il fattore ordine/organizzazione/costanza).
Concludo, citando il “guru” dell’esportazione del sistema scolastico finlandese nel mondo, Pasi Sahlberg, il quale sostiene in questa intervista l’impossibilitร di applicare il sistema finlandese tout court in Italia: โโฆcredo che non si possa copiare un sistema scolastico, che sia cioรจ difficile trasferire altrove dei modelliโฆโ. Ed รจ proprio cosรฌ, e non solo in ambito scolastico: la standardizzazione non รจ integrazione, bensรฌ mortificazione delle sacrosante specificitร . Diciamolo anche alla signora finnica, magari.
Un docente italiano in Finlandia
5 comments
Grazie per le considerazioni riportate di chi vive un ruolo comunitario in modo critico-costruttivo.
Perรฒ, chiedendomi quale รจ la destinazione spagnola di ritorno, vorrei supporre qualcosa di molto piรน banale… i furbetti (che a casa natia loro si alimentano in tutto e per tutto con una monotonia ingestibile secondo i canoni valoriali moderni), mangiano e bevono meglio in quella localitร iberica. Quanti turisti-famiglie “culturali” inondano le terre altrui fondamentalmente solo per bere e magnare ?! In questo senso la Sicilia ha perso molto, tutto il ns. meridione pure basti pensare al confronto tra la Napoli di una volta e la Barcellona di adesso. A mangiar malino si pensa ancor piรน malino…
Be non ha detto niente di nuovo,che la scuola in Italia non funzioni รจ da tempo che รจ cosรฌ .docenti poco preparati .troppi compiti a casa e poco insegnamento a scuola .poche ore di sport, poche ore di educazione civica ,pochissimo rispetto al corpo docente e al valore dell’insegnamento. genitori troppo invadenti .bisogna accettare le critiche e l’unica risposta alla signora fil….. รจ di tirarsi indietro le maniche e cambiare marcia .
Stai a vedere che piano piano scopriamo d’avere il sistema scolastico migliore al mondo. Mah va!
Ci vuole umiltร e senso della realtร !
Dappertutto la gente “pene” che quindi puรฒ permetterselo, manda i propri figli in istituti privati blasonati.
Quindi la “scoala” pubblica europea รจ penosa a causa del totale disinteressamento delle teste di pene!
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