Roma, 7 nov – Mentre il mondo occidentale è ormai completamente assuefatto ad ogni tipo di delirio proveniente da web e social, nel terzo, di mondo, le applicazioni telematiche trovano ancora rigide resistenze. Mentre tutti hanno gli occhi puntati su quanto sta avvenendo in Iran, in Nigeria due influencer di TikTok sono stati condannati alla fustigazione e costretti a ripulire il tribunale. Il motivo è molto semplice: aver usato i social media per deridere un funzionario del governo. Cose che da noi capitano quotidianamente, insomma. I due influencer di TikTok, Mubarak Isa Muhammed e Muhammed Bula, sono stati giudicati colpevoli di aver diffamato Abdullahi Ganduje, governatore dello stato settentrionale di Kano.
Da Tik Tok alla fustigazione
Come avviene in Europa, per chi ancora si preoccupa del dibattito politico, ultimamente, anche in Nigeria, un numero sempre maggiore di influencer dei social media usa la derisione per commentare questioni sociali e politiche. I due influencer nigeriani sono stati arrestati la scorsa settimana dopo aver pubblicato, su TikTok e Facebook, un video in cui deridevano il governatore per presunto accaparramento di terre, corruzione e per “aver dormito sul posto di lavoro”. L’avvocato dell’accusa, Wada Ahmed Wada, ha affermato che tali diffamazioni contro il governatore potrebbero essere in grado di turbare la quiete pubblica. I due si sono dunque dichiarati colpevoli e implorando clemenza alla corte. Dal canto suo, il giudice, forse un pò all’antica, ha ordinato loro di subire 20 frustate ciascuno, di pagare una multa di 10.000 naira (all’incirca 20 euro) e di pulire i locali del tribunale per 30 giorni. Il giudice ha inoltre ordinato ai due nigeriani di scusarsi pubblicamente con il signor Ganduje tramite social media. Lo stato di Kano corrisponde a una zona a larga maggioranza musulmana della Nigeria settentrionale. Unitamente alle leggi secolari del paese, è inoltre uno tra una dozzina di stati della regione che praticano legalmente la Sharia.
La follia dei social infetta anche il terzo mondo
L’avvocato dei due sfortunati Fedez nigeriani, Bashir Yusuf, ha detto alla BBC che gli influencer non avrebbero impugnato la sentenza, dato che la stessa risulta “non detentiva”, il che significa che i condannati non sarebbero stati incarcerati. Anche in Nigeria, negli ultimi anni, vi è stato un rapido e importante aumento degli utenti di TikTok, in particolare tra i giovani. Questo fattore, ovviamente, sta spingendo moltissimi nigeriani ad emigrare verso le mete europee che scorrono nelle schermate del celebre social. Ragazzine bionde, seni prosperosi e banconote infilate nei perizomi, sono per questi ragazzi una facile esca gettata dal nuovo degradante modello di vita occidentale. Ispirandosi agli utenti dei permissivi paesi europei, anche i tiktokers africani si trovano a denudarsi, ubriacarsi o, come in questo caso, prendere in giro personaggi pubblici. Inclusi i funzionari governativi! La cosa più assurda di tutto questo, però, è che il movente non è certo ispirato a un qualche dissenso o rivolta popolare, anzi! Come avviene anche in Europa, in un folle teatrino ove danzano miserie umane, tali video vengono prodotti al solo fine di attirare seguaci sul proprio account.
Andrea Bonazza