Roma, 7 dic – Alcuni giorni fa vi parlavamo del censimento britannico che ha sancito come sia mutata l’identità etnica e religiosa di Inghilterra e Galles. Il risultato del censimento, fu infatti che meno della metà della popolazione si identifica nell’appartenenza alla confessione cristiana. In alcune località, le componenti straniere o diversamente religiose, arrivano addirittura a superare per numero la comunità autoctona. Ovviamente, ora, questo sta divenendo cavallo di battaglia tanto per i gruppi etnici e religiosi, quanto ovviamente per istituzioni e docenti di stampo progressista e anti-tradizionale.
L’inizio dell’ennesima nuova era?
Secondo insegnanti ed “esperti di educazione”, che hanno bollato il vecchio sistema scolastico come “arcaico”, in Inghilterra dovrebbe cessare l’indottrinamento cristiano nelle scuole. Attualmente, tutte le scuole statali sono tenute per legge a praticare ogni giorno un atto di “culto collettivo largamente cristiano”. Molti presidi, però, ammettono di non attenersi più a questa norma da tempo. Il ministro dell’e scuole’Istruzione Nick Gibb, giusto l’anno scorso a tal proposito ha confermato che il suo dipartimento avrebbe indagato su qualsiasi presunta violazione delle norme. In risposta, molti professori, tra i quali Russell Sandberg, esperto di diritto e religione all’Università di Cardiff, hanno dichiarato che “Il quadro giuridico è bloccato agli anni ’40. Il censimento sottolinea che richiedere un atto di culto quotidiano è del tutto arcaico e discriminatorio”. E ancora altri: “Il culto collettivo è praticamente privo di significato nelle scuole che non sono basate sulla fede. I risultati del censimento mostrano che è arcaico”.
Professori per l’abolizione del culto religioso collettivo obligatorio
La legge sul culto collettivo è stata approvata nel 1944, insieme all’obbligo per tutti gli studenti di studiare educazione religiosa. I genitori possono ora rinunciare a far partecipare i propri figli a queste lezioni, ma sono ormai in molti a sostenere che è tempo che il governo ripensi tutte le sue politiche sulla religione nelle scuole. Quest’ultimo censimento si sta rivelando dunque un campanello d’allarme” per i ministri inglesi. Westminster da anni è titubante nel ridiscutere il tema a causa del potere storico che la religione detiene sullo Stato e sulla monarchia inglese. Un portavoce del Dipartimento per l’Istruzione, nelle scorse ore ha dichiarato infatti che, attualmente, non ci sono piani per rivedere questa legge. “Ha detto: “Il culto collettivo incoraggia gli alunni a riflettere sul concetto di fede e sul ruolo che svolge nella società. Le scuole sono in grado di adattare la loro offerta alle esigenze dei loro alunni” ha dichiarato il Dipartimento dell’Istruzione. C’è da scommetterci che, adesso, questa diverrà l’ennesima noiosa battaglia progressista in attacco alla tradizione britannica. Anche da noi, in un Italia che nelle scuole sta vedendo i risultati della massiccia immigrazione subita negli ultimi due decenni, a sinistra si stracceranno disperatamente le vesti per seguire l’esempio anglofono. Prepariamoci dunque ai sermoni dei vari Boldrini e, soprattutto, Bergoglio.
Andrea Bonazza
1 commento
Le scuole ordinarie odierne con la sacralità non hanno più nulla a che vedere ma dovrebbe essere obbligatorio anche studiare storia delle religioni in modo serio come tutte le altre materie. Con insegnanti appropriati, non laici ateo guidati o peggio ancora, dalla “laicità sacrale”.