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Germania senza governo, rischio nuove elezioni per Merkel. Scontro su accoglienza immigrati

by Davide Di Stefano
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Berlino, 20 nov – L’appuntamento con il piatto forte della politica tedesca degli ultimi decenni è rimandato, almeno per ora. Niente “Große Koalition” per Angela Merkel e rischio di nuove urne elezioni mai così vicino. A due mesi dalla vittoria elettorale della cancelliera, la possibilità di un governo “Giamaica”, così come era stata ribattezzata l’ipotetica coalizione tra la Cdu-Csu, i liberali del Fdp e i Verdi si allontana. Alle lunghe trattative, che sembrano essere terminate intorno alla mezzanotte di domenica per volontà del leader dell’Fdp Christian Lindner, si aggiunge la chiosa del leader dei Verdi Juergen Trittin: “Metto in conto il fatto che verso Pasqua ci saranno nuove elezioni”.

Sulle motivazioni che hanno portato alla fumata nera, Lindner ha parlato di “impegni specifici messi in discussione”, sbattendo la porta alle proposte della Merkel così: “E’ meglio non governare che farlo nel modo sbagliato”. E del rischio di “non governare” andrà ora a parlare la cancelliera con il presidente della Repubblica tedesco, Frank-Walter Steinmeier, che nel frattempo prova a rassicurare i cittadini tedeschi: “Farò di tutto per far sì che il Paese sia ben gestito nelle prossime settimane”, pur ammettendo che si tratta “di una giornata di profonda riflessione sulle modalità con cui andare avanti in Germania”. 

Gli “impegni specifici” a cui faceva riferimento il leader dei liberali riguarderebbero le politiche ambientali e fiscali, anche se sembra che lo scoglio più duro da superare sia quello relativo all’accoglienza degli immigrati. Mentre il partito della Merkel e l’Fdp chiedevano di mettere un tetto all’accoglienza dei profughi (200 mila) e volevano un prolungamento fino al 2018 dello stop al ricongiungimento familiare, i Verdi erano ovviamente contrari: “Siamo rimasti insieme un po’ scioccati e indignati“, ha detto il verde Trittin, facendo riferimento al modo con cui Lindner (Fdp) avrebbe condotto la trattativa.

Lo stallo politico della “locomotiva” dell’area Euro ha ovviamente ripercussioni su tutta la politica dell’Unione Europea, come sottolinea il ministro degli Esteri olandese, Halbe Zijlstra: “Ora sarà difficile prendere decisioni importanti”, con particolare riferimento all’unione bancaria e alla gestione della Brexit. Le principali borse europee hanno aperto la seduta in rosso.

 

Davide Romano

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