Roma, 28 feb – Il sistema di accoglienza nelle isole greche è letteralmente al collasso. I cittadini sono esasperati dai continui arrivi di immigrati irregolari, a tal punto che da lunedì notte hanno scatenato una rivolta contro la costruzione di nuovi campi atti a ricollocare clandestini che si trovano in centri sovraffollati. Sono anni che la Grecia si ritrova a dover gestire continui flussi, con gli immigrati che arrivano sia sui barconi, sia via terra attraversando il confine con la Turchia.
La polizia ellenica è arrivata a usare lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che protestavano a Lesbo e Chios. Decine le persone rimaste ferite durante gli scontri: 52 agenti colpiti da lancio di pietre e 10 manifestanti, stando al bilancio della polizia. La rivolta è scoppiata quando il governo di Atene ha inviato in sordina i macchinari per la costruzione delle nuove strutture sulle isole greche. Il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, ha chiesto ai cittadini di mantenere la calma annunciando di avere in programma un incontro con i governatori regionali nel suo ufficio ad Atene. Un appello che non sembra aver colpito particolarmente nel segno, visto che secondo i manifestanti i campi esistenti sono ormai diventati una prigione sia per i residenti che per i migranti, e le nuove strutture non faranno altro che aumentare i problemi.
La Turchia apre i confini: rischio ondata di immigrati
D’altronde i numeri la dicono lunga sulla situazione che vivono i residenti delle isole greche. Soltanto a Samo, Lesbo, Chio e Kios sono stanziati oltre 42.568 immigrati irregolari, a fronte di 200mila residenti e di una capacità ricettiva nelle strutture di accoglienza di 6mila posti. Ma la Grecia sta vivendo un’emergenza nell’emergenza, che senza gli opportuni interventi rischia di trasformarsi in un dramma difficilmente arginabile e che potrebbe travolgere tutta l’Europa. La Turchia ha infatti annunciato l’apertura delle frontiere, con l’intenzione di lasciar passare tutti gli immigrati che intendono recarsi in territorio greco.
“Non chiuderemo più i nostri confini ai rifugiati che vogliono andare in Europa”, ha dichiarato un alto funzionario turco. La decisione sarebbe stata presa nella notte durante un consiglio di sicurezza straordinario presieduto dal presidente Erdogan. Per scongiurare l’arrivo di centinaia di clandestini, la Grecia ha chiuso nel pomeriggio il valico di terra a Kastanies Evros. Stamani infatti circa 300 persone si erano già diretta verso la frontiera. Nella zona al confine con la Turchia sono arrivati rinforzi di polizia e sul posto si è recato anche il ministro dell’Interno, Michalis Chrysochoidis.
Eugenio Palazzini
6 comments
Forza Alba Dorata!
L’accoglienza, purtroppo, non si può imporre, soprattutto quando comporta troppi sacrifici.
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[…] Di Eugenio Palazzini – Roma, 2 mar – Dopo l’apertura delle frontiere voluta da Erdogan, la situazione al confine con la Grecia si fa sempre più esplosiva. Il governo di Atene sta cercando infatti di bloccare l’ingresso via terra a migliaia di clandestini. Nel frattempo nelle isole dell’Egeo sovraccariche di immigrati irregolari, i cittadini esasperati da giorni si stanno ribellando e hanno scatenato una rivolta contro i nuovi centri di accoglienza. […]
[…] 9 mar – Dopo le rivolte contro i nuovi centri di accoglienza, i cittadini esasperati di Lesbo adesso temono la diffusione del coronavirus. Nell’isola […]
[…] Alessandro Della Guglia – Roma, 9 mar – Dopo le rivolte contro i nuovi centri di accoglienza, i cittadini esasperati di Lesbo adesso temono la diffusione del coronavirus. Nell’isola […]