Conoscere l’inglese è considerato fondamentale in diversi settori lavorativi e questo è uno dei motivi che spinge sempre più giovani ad andare all’estero per studiare. Chi sceglie di organizzare un viaggio studio parte con la voglia di imparare la lingua o di migliorare le proprie abilità linguistiche, ma anche con il desiderio di fare una nuova esperienza.
L’Italia è uno dei paesi che fornisce il maggior numero di studenti a istituti e università anglofone. A confermarlo sono i dati condivisi da Astoi, che ha parlato di una crescita media di otto punti percentuale per le partenze registrate nell’estate del 2019 rispetto ai dodici mesi precedenti.
Per esempio, il nostro paese si è confermato uno dei mercati principali della Gran Bretagna, portando infatti nel Regno Unito circa un quarto del numero totale degli studenti stranieri. Questo dato è stato fornito da English Uk, un’associazione alla quale hanno preso parte la maggior parte delle società che si occupano di offrire corsi di lingua agli studenti provenienti dall’estero.
Perché andare all’estero per imparare l’inglese
Non bisogna per forza partire per studiare una nuova lingua. Ciò porta quindi a chiedersi quali siano i motivi che dovrebbero spingere a prendere la decisione di studiare inglese all’estero, invece di seguire un corso di inglese organizzato in patria.
Andare all’estero significa non solo imparare l’inglese durante le lezioni e facendo gli esercizi a casa, ma essere obbligati a mettere alla prova le proprie abilità nella vita di tutti i giorni. Bisognerà sforzarsi per parlare inglese quotidianamente, perché è l’unico modo per dialogare con le persone del posto e per portare a termine gli impegni quotidiani. Ciò consentirà di non limitarsi ad apprendere l’inglese scolastico, ma darà la possibilità di imparare anche le espressioni colloquiali, necessarie se si vuole davvero padroneggiare la lingua.
Come anticipato, il viaggio non sarà solo l’occasione per imparare l’inglese o migliorarlo, ma sarà una vera e propria esperienza di vita. Per molti giovani, infatti, la vacanza studio rappresenta il primo spostamento all’estero da soli, un’esperienza che fa maturare molto.
I giovani che vanno in vacanza all’estero per imparare l’inglese apprezzano anche la possibilità di fare nuove conoscenze, che potrebbero anche diventare dei legami duraturi, andando quindi ad arricchire la propria vita.
La vacanza studio è anche un’esperienza da aggiungere al CV, a patto ovviamente che si segua un corso. Accedendo a una scuola specializzata, infatti, l’esperienza potrà essere aggiunta al curriculum ed essere spesa in ambito lavorativo.
Quanto si può imparare all’estero?
Il risultato finale dipenderà da diversi fattori. Per migliorare l’apprendimento si consiglia, innanzitutto, di optare per un corso in una scuola specializzata, perché si sarà seguiti da professori preparati ed eventuali errori – sia di pronuncia che di grammatica – saranno corretti.
Il risultato finale dipenderà anche dalla durata del soggiorno di studio. Solitamente si parte da una settimana, ma il consiglio è di fermarsi all’estero almeno quindici giorni per ambientarsi meglio e per fare maggiore pratica. Alcuni studenti decidono addirittura di trascorrere un mese o più, soprattutto nel periodo estivo, in cui non ci sono altri impegni scolastici.
Durante la vacanza è normale fare nuove amicizie. Durante il soggiorno all’estero non per forza bisogna stringere delle relazioni solo con chi non parla italiano, ma è importante evitare di stare in gruppo solo con gli italiani. Il rischio che si correrebbe sarebbe infatti quello di isolarsi e di non fare pratica con l’inglese.