Roma, 29 giu – “Il generale Sergei Surovikin è stato arrestato”. E’ quanto riferito dal Moscow Times, giornale russo in lingua inglese, citando fonti vicine al ministero della Difesa di Mosca. “La situazione con lui non era ok. Per le autorità. Non posso dire altro”, ha dichairato una delle fonti. “A quanto pare, (Surovikin, ndr) ha scelto la parte di Prigozhin durante la rivolta, e l’hanno preso per le palle”, ha affermato la seconda fonte citata dal Moscow Times.
Davvero il generale Surovikin arrestato?
Secondo il New York Times, il generale era al corrente dei “piani di ribellione” della Wagner. E proprio da sabato scorso, giorno del fugace ammutinamento degli uomini guidati da Prigozhin, di Surovikin non si hanno notizie. Ricordiamo che Surovikin è uno dei più rilevanti generali russi, già comandante in capo delle operazioni in Ucraina. Stando a un report pubblicato sul sito Dossier Center, dell’oligarca Mikhail Khodorkovsky, arcinemico di Putin, Surovikin sarebbe, insieme ad altri 30 generali, membro onorario della Wagner addirittura dal 2017. Secondo gli autori dell’inchiesta, a lui sarebbe stato assegnato un badge personale con il numero M-3744. Mentre per il blogger militare Vladimir Romanov, Surovikin – peraltro soprannominato il “generale Armaggedon” per la sua spietatezza – sarebbe stato rinchiuso nella prigione Lefortovo di Mosca.
Permane però il mistero, perché notizie certe sull’arresto di Surovikin, non ci sono. In Russia d’altronde la disinformatia è un’arte storica, dura a morire. Nessuno pare esserne immune. Nella giornata di ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito quanto ricostruito da molti media, bollando il tutto come “speculazioni e pettegolezzi”.
“Penso che ora ci saranno molti pettegolezzi, speculazioni su questo argomento (l’ammutinamento della Wagner, ndr) e così via. Penso che questo sia uno di questi esempi”, ha detto Peskov, citato dall’agenzia Tass.
Eugenio Palazzini
1 commento
Quale disinformazia? Una società sana il porco lo ammazza in casa e non lascia gioco ai foresti ben poco neutri e disinteressati.