Wellington (Nuova Zelanda), 28 nov — La prima banca del seme per persone positive all’Hiv. Sarà aperta in Nuova Zelanda con l‘intento di “combattere i pregiudizi che colpiscono coloro che sono affetti dal virus”. Non è una barzelletta, succede veramente e lo riportano le più grandi testate internazionali, tra cui il Guardian.
Sperm Positive
Si chiama Sperm Positive, e fino ad ora conta tre donatori in tutto il Paese. Ma la cifra è destinata ad aumentare. I proprietari dello sperma donato alla banca convivono con il virus ma hanno una carica virale “impercettibile”: vale a dire, cioè, che la quantità del virus nel loro sangue è così bassa da non risultare rilevabile attraverso gli esami del sagnue standard. Questo, ovviamente, non significa che l’Hiv sia stata curata.
Al donatore Damien Rule-Neal, per esempio, è stato diagnosticato l’Hiv nel 1999 e ha intrapreso le cure per il contenimento del virus circa 18 anni fa. Al Guardian dichiara che c’è “ancora molta ignoranza in Nuova Zelanda su cosa sia la carica virale impercettibile”, e racconta di aver avuto parecchie esperienze di discriminazione nella vita privata e in ambito lavorativo.
Diritto alla genitorialità per tutti
“Ho diversi amici colpiti dall’Hiv ma che sono intenzionati ad avere figli”, dice al Guardian. “Voglio dimostrare al mondo che la vita non finisce con una diagnosi di Hiv e il mondo deve liberarsi da questi pregiudizi”. Insomma, nel decennio dei diritto alla genitorialità per tutti c’è posto anche per i malati di Hiv.
La Sperm Positive rende altresì noto che accetterà lo sperma di donatori che seguono una terapia specifica contro il virus – forse questa precisazione vorrebbe tranquillizzare tutti?L’iniziativa, fondata da New Zealand Aids Foundation, Positive Women Inc and Body Positive (le femministe in questo caso non mancano mai) spera di rendere più consapevoli i neozelandesi sulla trasmissione della malattia. Sono gli ideatori stessi a sottolineare che Sperm Positive non sarà una vera e propria clinica per la fertilità ma servirà a mettere in contatto le parti interessate – donatore e richiedente – che poi si rivolgeranno alle cliniche deputate all’inseminazione.
Cristina Gauri
1 commento
Bravi, bravi, facciamo i soldi anche sui virus “conclamati”… Dai, dai che il fatturato-Pil sale…
Ma si da il caso che qualcosa scende, per contraltare fisico, indoviniamo cosa?!