Secondo i tre accademici, “la presenza di armi giocattolo nelle scatole dei mattoncini è diventata sempre più frequente”. Gli studiosi, si fa per dire, hanno preso in esame i cataloghi dei giocattoli Lego dal 1978 al 2014. E i dati parlerebbero chiaro: la violenza è aumentata. Anzi, è “significativamente aumentata: quei giocattoli non sono più innocenti come una volta”. Sfogliando il catalogo, dicono, “quattro pagine su dieci contengono scene di violenza”, e sotto gli occhi dei più piccoli scorrono “sparatorie e atmosfere sempre più violente”, dicono dall’Università di Canterbury, in Nuova Zelanda. Oggi quasi il 30% dei set Lego contiene almeno un’arma, mentre sui cataloghi la violenza cresce del 19% ogni anno. Anche l’espressività dei pupazzetti è cambiata nel tempo.
La Lego risponde: “Il conflitto fa parte del gioco, è una parte naturale nello sviluppo del bambino. Cerchiamo sempre di usare lo humour, quando è possibile, per abbassare il livello dello scontro”. O forse si poteva rispondere che sono solo certe ricerche idiote a istigare alla violenza.
Giorgio Nigra
1 commento
Ma questi, hanno veramente delle turbe psichiche, e mica da ridere…