Tripoli, 8 apr – I combattenti del governo di Accordo nazionale, guidato dal premier Fayez al Serraj, hanno ripreso il controllo dall’aeroporto Mitiga di Tripoli. Lo riferisce il corrispondente di al Jazeera, secondo cui le forze del generale Khalifa Haftar, si sono ritirate. Anche il portale d’informazione Libya Observer riporta che l’aeroporto internazionale e le aree circostanti sono tornati nelle mani del governo di Tripoli, che ieri ha annunciato una controffensiva avviando l’operazione “Vulcano di Rabbia”. Lo stesso sito spiega che le forze fedeli al consiglio presidenziale controllano anche le zone di al Aziziyah, sempre a sud di Tripoli, e di al Hira, vicino a Gharian. L’aeroporto – unico scalo ancora funzionante nella capitale libica – era stato chiuso dopo che un aereo lo aveva bombardato.
L’Onu continua a operare a Tripoli
La missione Onu in Libia (Unsmil) “continua a lavorare da Tripoli” e oggi l’inviato speciale, Ghassan Salamé, ha incontrato il premier del governo di Accordo nazionale nel suo ufficio di Tripoli per discutere “quale assistenza fornire in questo momento critico e difficile“, a fronte dell’avanzata delle forze del generale Khalifa Haftar sulla capitale libica. Salamè ha incontrato anche alcuni membri della Corte Suprema. Lo riporta l’account Twitter di Unsmil.
Parigi: “Haftar? Nessun piano segreto”
La Francia non era in alcun modo al corrente delle intenzioni del generale Haftar di marciare verso Tripoli e assicura di non avere in merito nessun “piano segreto”: è quanto dichiara una fonte diplomatica francese, ribadendo il sostegno di Parigi al governo legittimo di Fayez al Serraj. Almeno 35 morti e 50 feriti, questo il bilancio parziale dell’offensiva lanciata dall’esercito da Haftar su Tripoli. Lo ha reso noto il ministro della Sanità del governo di accordo nazionale, Ahmed Omar, in una dichiarazione alla tv libica Libya Al Ahrar sottolineando come la maggior parte delle vittime siano civili, anche se non ne ha precisato il numero. Sono 14, invece, le vittime annunciate finora dall’esercito di Haftar. Negli ultimi quattro giorni, almeno 2.200 persone sono fuggite a causa dei combattimenti in corso a Sud di Tripoli. Lo ha reso noto oggi l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. In molti restano intrappolati, ha denunciato l’agenzia dell’ Onu, mentre l’escalation militare potrebbe costringere tanti altri alla fuga.
Italia: “Nessun ritiro da Misurata”
Nessun ritiro italiano dalla base di Misurata, in Libia. Lo confermano fonti qualificate alle agenzie smentendo le notizie circolate sui social media riguardo a un rimpatrio per via aerea dei miltari dispiegati nella città libica.
Ludovica Colli