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“Meglio le sanzioni dei profughi”: così la Polonia rifiuta l’invasione

by Nicola Mattei
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Polonia ricollocamento immigratiVarsavia, 21 mag – Accoglienza dei profughi o sedicenti tali secondo lo schema di ricollocamento predisposto dall’Ue? No grazie, preferiamo piuttosto le eventuali sanzioni. Risponde così la Polonia al piano di distribuzione degli immigrati che, tra mille difficoltà (ma senza alcuna garanzia di successo), l’Unione Europea sta cercando di approntare.

Questione solo di solidarietà? Dalla Polonia non la vedono proprio in questo modo, specie se questa solidarietà non viene da un moto spontaneo ma è imposta calata dall’alto. E la risposta è ferma e decisa: accogliere 6000 immigrati, ha spiegato Mariusz Błaszczak, ministro dell’Interno di Varsavia, “sarebbe certamente molto peggio” di qualsiasi punizione da parte dell’Ue, come la procedura d’infrazione minacciata dal commissario Avramopoulos.

“Non dobbiamo dimenticare gli attacchi terroristici di questi ultimi mesi, ricordandoci che le grandi comunità di musulmani sono nate da piccoli gruppi di persone” ha continuato Błaszczak, illustrando la sua posizione con motivi legati alla sicurezza. Ma non solo: “La strategia di ricollocamento dei profughi – ha proseguito – non fa altro che incentivare l’immigrazione clandestina, dato che i trafficanti fanno ancora più affari se gli immigrati vengono accolti non solo in Italia e Grecia, ma gli viene garantita ospitalità anche negli altri paesi”.

Nicola Mattei

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2 comments

efisio 3 Settembre 2017 - 12:06

vado a vivere in polonia…….una nazione seria

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Justina 29 Giugno 2018 - 10:26

Ma che anche la questi neri di merda

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