Roma, 3 dic – Il giorno di apertura della bilaterale doveva essere un giorno di festa,in concomitanza con la celebrazione dell’ Hanukkah, in cui il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ed il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, hanno incontrato la comunità ebraica di Roma.
Tuttavia, mentre Letta era impegnato ad entrare nelle grazie di una comunità che –secondo Il Premier- “apporta in inestimabile contenuto in un Paese come il nostro che troppo spesso fa in fretta a perdere la memoria, mentre deve ricordare di tenere alta la guardia rispetto a ogni forma di discriminazione, razzismo e xenofobia”, il Premier israeliano non ha perso occasione per lanciare il suo avvertimento alla comunità internazionale: “non vi fate ingannare dai sorrisi degli iraniani, quel regime appoggia il terrorismo, permette i disastri siriani e riempie di missili Hamas e la Jihad”, questo è l’allarme lanciato dal Netanyahu.
L’allarme cade però in contraddizione con la posizione mediatoria che Teheran ha tenuto insieme alla Russia. Infatti, com’è ormai noto, in Siria sono i ribelli ad avere i contatti con i Jihadisti, non certo il governo di Assad. Evidentemente ad Israele non è piaciuto l’accordo raggiunto a Ginevra con la comunità internazionale, con l’approvazione di nazioni come gli Stati Uniti. Per Netanyahu infatti “L’eliminazione delle sanzioni contro L’Iran per il suo programma nucleare farà crollare tutti gli sforzi compiuti in questi anni”.
L’incontro proseguirà con un summit incentrato su energia e ricerca scientifica che dovrebbe portare a diversi accordi di cooperazione fra Italia ed Israele. Accordi che potrebbero anche risultare vantaggiosi se, a differenza del dibattito sulla questione iraniana, i toni siano un po’ più distesi e non risuonino come un minaccioso” O fate come diciamo noi o e guerra!”
Cesare Dragandana