Roma, 6 nov – Juli Briskman divenne improvvisamente famosa, in particolare negli Stati Uniti, nell’ottobre 2017. Le bastò mostrare il dito medio al convoglio di auto presidenziale che la superò mentre correva in bicicletta. Quel gesto venne descritto da molti media come un eroico segno di sfida nei confronti di Donald Trump. Briskman dichiarò poi di essere stata licenziata a causa di quel dito medio, ma a distanza di due anni, la 52enne ciclista è stata eletta in Virginia, aggiudicandosi un seggio nel consiglio di supervisori della contea di Loudoun.
Un dito medio chic
Nulla di più esaltante per un giornale come Repubblica, che ha commentato così la notizia: “Rappresenterà il distretto di Algonkian nel consiglio di amministrazione, che gestisce più di 400 mila residenti. Un totale di quattro mila dita, 800 mila delle quali, medie”. Che straordinaria celebrazione, che raffinato giubilo (e sorvoliamo pure sui calcoli matematici). Nulla a che vedere insomma con il linguaggio becero, i metodi rozzi e le evidenti manifestazioni di odio. Tutto quel coacervo di paroline chiave che puntualmente la sinistra di tutto il mondo unita, utilizza per definire l’azione degli avversari politici.
Quando però a compiere gesti piuttosto discutibili, e decisamente poco chic anche per i meno radical, sono i compagni di buona creanza, ecco che immediatamente scatta la solidarietà, per giungere al tripudio stucchevole di apprezzamenti convinti. Non è tanto il gesto dunque, a contare è chi lo fa. “Oggi i social esultano. I complimenti a Biskman arrivano da ogni Stato, questa volta le dita sono due e aperte a V, in segno di una media, ma significativa vittoria”, scrive ancora Repubblica. Perbacco, non lo sentite anche voi il rimbombare dei complimenti che “arrivano da ogni Stato” americano?
Eugenio Palazzini