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L’importanza del nuovo gasdotto tra Tanzania e Kenya

by Giuseppe De Santis
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tanzania kenya

Roma, 5 nov – Negli ultimi anni nelle acque territoriali della Tanzania sono stati scoperti enormi giacimenti di gas naturale e ora il governo di Dodoma vuole trarre vantaggio dalla sua esportazione, così da accelerare la crescita economica. Come è facile immaginare buona parte di questo gas verrà venduto a Paesi europei e asiatici, ma le autorità tanzaniane intendono anche riservarne una parte da piazzare ad altre nazioni africane. Per tale motivo hanno deciso di dare il via alla costruzione di un gasdotto per esportare gas in Kenya.

Il gasdotto Tanzania-Kenya

Con un costo stimato di 1,1 miliardi di dollari, questo gasdotto avrà una lunghezza di 600 chilometri, sarà finanziato da investitoti pubblici e privati, e collegherà Dar es Salaam con Mombasa e Nairobi. Si tratta di un progetto frutto di un patto di collaborazione che Kenya e Tanzania hanno firmato lo scorso maggio. Per il Kenya il gasdotto è di vitale importanza perché permetterà di ridurre il costo delle bollette per uso domestico e industriale, contribuendo a ridurre l’alto tasso di inflazione che sta creando parecchi problemi alla popolazione.

Nei mesi scorsi il costo delle bombole del gas è salito enormemente, scatenando proteste da parte della popolazione. C’è poi una questione strettamente ambientale, visto che in Kenya sono tanti coloro che usano legna da ardere per cucinare, una pratica che favorisce la deforestazione e che può essere eliminata solo ottenendo gas a prezzi più contenuti.

Giuseppe De Santis

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1 commento

fabio crociato 5 Novembre 2022 - 8:21

Altro esempio di civilizzazione forzata nei tempi e nei modi che comporterà aumento della inflazione (manifesta o nascosta), altro che riduzione. Dalla importazione alla deforestazione l’ importante è saper e voler (sic) lavorare con quello che hai, rigenerandolo, poi arriva il resto, assai opzionale, da contenersi nei limiti delle proprie possibilità ragionate di interscambio. Vien da sorridere a sentir parlare, a quelle latitudini, di bollette alla nord-occidentale e di gas a noi in via di preclusione…
Globalismo capitalistico tout court, altamente invasivo ed espropriativo della terra altrui per cosa davvero in cambio? Penso che fatichiamo a capire determinate lezioni tristi della modernità, quantomeno dal lato considerabile come precipitoso.

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