Roma, 4 mag — Non tutti gli artisti musicali si piegano ai dogmi woke: qualcuno è ancora in grado di pensare con la propria testa senza farsi influenzare dal sottile ricatto mediatico che convince le star ad allinearsi con gli abomini politicamente corretti. Prendete, ad esempio, il cantante e fondatore dei Kiss Paul Stanley: alcuni giorni fa si è espresso in maniera chiara e senza tanti giri di parole contro la «moda triste e pericolosa» della transizione di genere dei ragazzi che i genitori «normalizzano e a volte anzi incoraggiano».
Il cantante dei Kiss contro la transizione di genere dei minori
«C’è una bella differenza fra l’educare all’accettazione e la normalizzazione se non l’incoraggiamento all’adesione a uno stile di vita che confonde i ragazzi a tal punto da far loro mettere in dubbio l’identificazione sessuale come se fosse una sorta di gioco, in alcuni casi con la approvazione dei genitori», ha twittato il frontman dei Kiss. «Da adulti gli individui» continua Stanley «possono decidere che nel loro caso la riassegnazione è necessaria. Un’altra cosa è trasformarla in un gioco o far sì che i genitori la normalizzino come se fosse una alternativa naturale, spingendo a intraprendere un percorso che lo porta lontano dall’innocenza del gesto di un bambino a cui piace giocare mettersi i vestiti della sorella o di una bambina che indossa quelli del fratello».
— Paul Stanley (@PaulStanleyLive) April 30, 2023
Nel rapportarsi con degli adolescenti che stanno imparando a esplorare la propria sessualità e «si divertono a usare i pronomi e a dire al mondo come si identificano», i genitori fanno l’errore di «confondere l’educazione all’accettazione con la normalizzazione e l’incoraggiamento» di quella che è diventata «una moda triste e pericolosa».
Le reazioni
Le considerazioni del cantante dei Kiss sulla pericolosità di teorie che incoraggiano la mutilazione e la sterilizzazione irreversibile di ragazzini minorenni hanno suscitato un vespaio di polemiche tra gli attivisti trans, ma anche il plauso di associazioni come Gay against groomers, che riunisce omosessuali repubblicani contrari alla transizione di genere. «C’è un gran bisogno di gente che si faccia avanti e denunci questa malvagità», il loro commento sotto il post di Stanley. Per Michael Young del Center for Renewing America «siamo all’inizio di una nuova era in cui è socialmente accettabile per artisti, gente di cultura e celebrità opporsi al nonsense del gender».
A dare manforte alla voce dei Kiss è arrivata un’altra vecchia gloria del rock, Dee Snider dei Twisted Sister. «Sai cosa?», ha scritto. «C’è stato un tempo in cui anch’io “mi sentivo carino”. Sono contento che i miei non siano saltati a conclusioni avventate. Ben detto, Paul».
Cristina Gauri