Roma, 21 feb – La Russia frena sul summit tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e quello russo Vladimir Putin. Il Cremlino ha infatti definito “prematura” l’organizzazione del vertice.
Così Putin rimanda il vertice con Biden
Una doccia fredda anche per Emmanuel Macron, che aveva lanciato l’idea. L’Eliseo aveva addirittura fatto sapere che sia il leader russo che quello americano avevano dato la disponibilità a incontrarsi per discutere di “sicurezza e stabilità strategica in Europa”, aprendo così ampi spiragli per una soluzione diplomatica alla crisi ucraina. Un annuncio seguito peraltro dalla conferma della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki: il presidente Biden “ha accettato in via di principio un incontro con il presidente russo Vladimir Putin” a patto che nel frattempo “non sia avvenuta un’invasione” dell’Ucraina.
Sta di fatto che il niet russo congela momentaneamente il tavolo della diplomazia a cui sta lavorando alacremente la Francia e tornano a soffiare i venti di guerra. Il conflitto è però ancora evitabile e la Russia non ha chiuso definitivamente le porte al dialogo con gli Stati Uniti, anzi. “Non escludiamo” la possibilità di tenere dei colloqui, “se necessario certamente i presidenti di Russia e Usa in ogni momento possono prendere la decisione di avere dei contatti per telefono o di persona. Questa sarà una loro decisione“, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
“L’incontro – ha specificato Peskov – è possibile se i leader dei due Paesi lo riterranno opportuno, al momento vi è chiara comprensione sulla necessità di continuare il dialogo a livello di ministri”. Lo stesso Peskov ha poi fatto sapere che oggi Vladimir Putin terrà una seduta straordinaria del Consiglio di sicurezza russo per discutere della situazione nel Donbass: “Il presidente convocherà una riunione del Consiglio di sicurezza della Russia. Si tratta di un consiglio di sicurezza esteso. Inoltre è previsto che oggi il presidente abbia una serie di colloqui telefonici internazionali”. Dunque il Cremlino prende tempo, verosimilmente per studiare bene le carte da giocare in vista del possibile incontro tra Putin e Biden.
Eugenio Palazzini