Il comandante Mustafa Badreddine aveva promesso di tornare in Libano da martire o da vittorioso. Arrivò ai vertici militari di Hezbollah nel 2008 a seguito dell’uccisione del suo predecessore Imad Mughniyeh, anch’egli colpito nei pressi di Damasco. Non è la prima volta che Israele punta al cuore di Hezbollah in terra siriana: nel dicembre 2015, venne ucciso nelle stesse circostanze il comandante libanese Samir Kuntar.
Non è ancora chiaro come Israele abbia potuto violare lo spazio aereo siriano, come le unità anti-aeree dell’esercito arabo siriano non siano state in grado di rispondere all’attacco e come le forze militari israeliane siano venute a conoscenza della posizione esatta del comandante. Resta chiaro, tuttavia, come il conflitto in Siria stia diventando sempre più terreno di scontro per gli interessi delle grandi potenze mondiali ai danni della sovranità nazionale della Siria e dei suoi alleati. Da Israele nessun commento alla notizia.
Ada Oppedisano
2 comments
Niente di nuovo,Israele è libera di fare ciò che vuole in questo mondo,dimostrato più e più volte.
http://ihr.org/books/kaufman/perish.shtml