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Sondaggi Europee, fine di un’era: niente più maggioranza Ppe-Pse

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 18 feb – Le elezioni europee di maggio cambieranno l’assetto del Parlamento Ue. Sondaggi alla mano, non ci sarà più una maggioranza.

Salgono i Liberali e le destre populiste-sovraniste dell’Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf). Perdono consensi i Popolari, pur restando il primo gruppo nel Parlamento europeo, e perdono terreno soprattutto i Socialisti, che tuttavia dovrebbero restare il secondo gruppo, ma anche i Verdi, che invece erano considerati in crescita.

E’ il quadro che emerge dal sondaggio diffuso oggi dal Parlamento europeo, con le proiezioni dei seggi, in vista delle prossime elezioni, realizzato da Kantar Public sulla base delle intenzioni di voto rilevate all’inizio di febbraio.

Il dato politico è che i Socialisti e i Popolari non avranno più la maggioranza, ma la riavrebbero già soltanto alleandosi con i Liberali. Margine che diverrebbe inattaccabile se imbarcassero anche i Verdi.
Viceversa, appare altamente improbabile un fronte delle destre alleato dei M5S, che pur avrebbe la maggioranza.

L’avanzata populista-sovranista

Nei vari Paesi Ue, segnaliamo la Francia Marine Le Pen con il suo Rassemblement National dovrebbe sorpassare En Marche, la formazione di Emmanuel Macron.

Fidesz, il partito sovranista ungherese di Viktor Orbàn, a un passo dal 50%. In Polonia, il partito populista Diritto e Giustizia (Pis) di Jarosław Kaczyński è dato al 40%. In Germania la Cdu corre verso i 29 seggi mentre i Verdi arriverebbero secondi con 17 eletti, davanti alla Spd (15) e ai sovranisti di AfD (12).

L’exploit della Lega

Andiamo a vedere il dato italiano. Secondo l’indagine realizzata da Kantar Public, la Lega è il primo partito al 32,4% nelle intenzioni di voto, con 27 seggi. Secondo il Movimento 5 Stelle al 25,7%, con 22 seggi. Terzo il Partito Democratico al 17,3%, con 15 seggi, poi Forza Italia all’8,7%, con 7 seggi e Fratelli d’Italia al 4,4%, con 4 seggi.

Sotto la soglia di sbarramento, e quindi con zero seggi, sono +Europa (3,3%), Potere al Popolo (2,2%), Articolo 1-Mdp (1,9%) e altri partiti (4,1%).

L’indagine è stata realizzata sulla base di otto sondaggi di istituti italiani tra il 19 gennaio e l’8 febbraio (due di Ipsos, due di Emg Acqua, due di Swg, uno dell’Istituto Piepoli e uno di Euromedia Research).

I nuovi gruppi dell’Europarlamento

Il gruppo che guadagna più seggi, da 37 a 59, è dunque quello dell’Enf, in cui siede la Lega, a sua volta il partito che registrerà la crescita maggiore.

Il Ppe scende da 217 seggi, quanti ne ha oggi (in un’Aula con 751 seggi, che dovrebbero diventare 705 nella prossima legislatura per via della Brexit) a 183.

Il gruppo dei Socialisti e Democratici, S&D, passa da 186 a 135, perdendo 51 seggi.

L’Ecr, Conservatori e Riformisti, cala da 75 a 51 seggi.

L’Alde, i Liberaldemocratici, cresce da 68 a 75 seggi.

I Verdi, che erano considerati in ascesa, perdono invece sette seggi, da 52 a 45.

L’estrema sinistra della Gue/Ngl cala da 52 a 46 seggi.

L’Efdd, il gruppo in cui siedono oggi il M5S, cresce da 41 a 43 seggi. Il gruppo sulla carta è a rischio, perché, secondo queste proiezioni, perderebbe due delegazioni nazionali (di cui una è quella britannica dell’Ukip come effetto della Brexit), passando a cinque, sotto la soglia minima necessaria per costituire un gruppo (sette).

Ecco perché i 5 stelle stanno stipulando alleanze nel tentativo di dar vita a un nuovo gruppo.

Adolfo Spezzaferro

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