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TikTok corre ai ripari dalle polemiche e impone il limite di 1 ora per i minori

by Andrea Bonazza
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Roma, 1 mar – Al centro delle polemiche da mesi, il fortunato social-media che ha di fatto conquistato la nuova generazione di adolescenti, e non solo, adesso TikTok corre ai ripari proponendo nuove restrizioni “educative” per i più giovani. Proprio mentre il colosso social cinese si trova sul banco degli imputati occidentale, prima in Ue, poi negli USA e ora in Canada, per la sua opera di “spionaggio” di dati sensibili, poche ore fa TikTok ha lanciato l’ennesimo “colpo” di questa guerra fredda telematica. D’ora in avanti, infatti, se i giovani con meno di 18 anni di età raggiungeranno il limite temporale di 60 minuti di visualizzazione, per continuare ad utilizzare il servizio dovranno inserire un passcode.

Controllare il proprio tempo davanti allo schermo

L’astuta mossa di TikTok è sicuramente destinata a strappare l’approvazione di molti genitori, o per lo meno di quelli non già assuefatti dal mondo social, ma gli utenti avranno però la possibilità di rinunciare alla nuova misura, che verrà implementata nelle prossime settimane. In controtendenza rispetto ai più “vecchi” social di Mark Zuckerberg, la app video, di proprietà della società tecnologica cinese ByteDance, ha affermato che sta introducendo la funzione per aiutare le persone a “mantenere il controllo” del loro utilizzo. Con il lancio di questa iniziativa, TikTok spiega che il nuovo limite arriva dopo che nel 2022 aveva introdotto una richiesta per incoraggiare gli adolescenti a gestire il tempo davanti allo schermo. Il risultato però, non fu certo quello sperato (o forse si). L’iniziativa portò infatti gli utenti all’aumento del tempio davanti allo schermo del 234%.

E chi non rispetterà il limite di 60 minuti?

La nuova normativa del colosso con gli occhi a mandorla, però, non sarà applicata unicamente nella Cina comunista, da un secolo abituata alle rigide misure dittatoriali del partito totalitario. Nel resto del mondo, soprattutto in quello occidentale, in teoria, esiste ancora una certa libertà individuale che prevede i diritti per la tutela del consumatore. Niente fucilazioni o Laogai per chi trasgredisce, dunque. Se gli utenti della piattaforma devono avere almeno 13 anni, con questa nuova funzionalità chiunque non abbia ancora compiuto la maggiore età riceverà unicamente una notifica settimanale, con un “riepilogo del tempo trascorso sullo schermo”. E chi si “ribella” e non rispetterà la nuova normativa? Beh, chiunque decida di superare il nuovo limite di 60 minuti, continuando a utilizzare l’app, riceverà una semplice richiesta da TikTok per impostare i propri controlli del tempo dello schermo. Alla fine, insomma, si sono “democratizzati” pure i comunisti della Cina capitalista (o viceversa).

Ma il controllo maggiore rimangono i genitori

Studiando la nuova applicazione, i cinesi di TikTok avranno certamente tenuto conto che, in una società “normale”, anche se di questi tempi forse all’antica, si spera siano i genitori di bambini ad impostare lo smartphone dei propri figli. Con l’opzione Family Pairing sulla app, mamme e papà potranno infatti impostare i limiti di tempo dello schermo, nonché accedere a una dashboard che fornisce una ripartizione dello stesso utilizzo dell’app. Cormac Keenan, responsabile della fiducia e della sicurezza di TikTok, ha affermato che la società ha collaborato con i ricercatori per sviluppare i nuovi limiti. “Sebbene non esista una posizione approvata collettivamente sulla ‘giusta’ quantità di tempo davanti allo schermo, o anche sull’impatto del tempo davanti allo schermo più in generale, abbiamo consultato l’attuale ricerca accademica e gli esperti del Digital Wellness Lab del Boston Children’s Hospital nella scelta di questo limite”.

Andrea Bonazza

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