Washington, 25 set – Terremoto politico negli Stati Uniti. Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera, annuncia l’avvio di una inchiesta formale di impeachment per il presidente Donald Trump. “Le azioni del presidente hanno violato la Costituzione. Nessuno è al di sopra della legge“, è la motivazione. Una bomba lanciata sulla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del novembre 2020. Pelosi, terza carica dello Stato, si è decisa dopo mesi di pressioni da parte del suo partito, che motivava la richiesta di impeachment con le indagini sul Russiagate condotte dal procuratore speciale Robert Mueller.
Il caso Ucraina
La richiesta è legata al caso Ucraina e all’ammissione di Trump di aver fatto pressioni su Kiev per indagare il figlio di Joe Biden. Il Presidente Usa viene accusato di aver cercato di “arruolare” un governo straniero al fine di ricevere un aiuto politico utile alla sua rielezione: quello di colpire il suo più probabile avversario alle urne, l’ex vicepresidente Biden appunto. Inoltre Trump è accusato di non aver voluto collaborare con il Congresso che chiedeva chiarezza sulla famosa telefonata del 24 luglio scorso al leader ucraino Voldymyr Zelensky, quando almeno otto volte avrebbe chiesto di indagare per corruzione sulla società nel cui board sedeva il figlio dell’ex numero due dell’amministrazione Obama. “Il Presidente deve essere ritenuto responsabile” per il “suo tradimento alla sicurezza nazionale e all’integrità delle nostre elezioni“, ha detto Pelosi in una breve dichiarazione rilasciata davanti alle telecamere di Capitol Hill, la sede del Congresso, dopo aver annunciato la decisione ai vertici dei Democratici.
La replica del Presidente: “Caccia alle streghe senza aver visto la trascrizione della telefonata”
La replica di Trump, dopo essere intervenuto all’Assemblea generale dell’Onu, arriva via Twitter: “Un giorno così importante alle Nazioni Unite, un così grande lavoro e un così grande successo, e i Democratici deliberatamente dovevano rovinare e sminuirlo con altre breaking news, con la spazzatura di una caccia alle streghe. Che brutta cosa per il nostro Paese!”. Trump parla di “molestie ai danni del Presidente”, di “caccia alle streghe quando non hanno neanche visto la trascrizione” della telefonata con il leader ucraino. Poi nomina uno a uno quelli che ritiene i responsabili fra le fila dei democratici: “Pelosi, Nadler, Schiff e ovviamente Maxine Watres. Potete crederci?”.
Il portavoce della Casa Bianca: “Attacchi faziosi e patetici”
Dal portavoce della Casa Bianca arriva una nota durissima: “I democratici con i loro attacchi al Presidente e alla sua agenda non solo sono faziosi e patetici ma anche inadempienti del loro dovere costituzionale” perché minano “qualsiasi possibilità di progresso legislativo“. “Gli americani – si legge nella nota – meritano dirigenti eletti che si concentrino su questioni chiave per migliorare le vite delle famiglie, rafforzare le nostre comunità, far crescere la nostra economia e mantenere il Paese sicuro”. “Nel presidente Donald Trump – prosegue il comunicato – hanno qualcuno che non solo è focalizzato su questi obiettivi, ma ha ottenuto anche risultati. Allontanandosi da tutto il lavoro e i risultati di questo presidente, i Democratici alla Camera hanno distrutto qualsiasi possibilità di progresso legislativo per la gente di questo Paese continuando a concentrare tutte le loro energie su attacchi politici di parte”.
I Democratici ora rischiano l’effetto boomerang
Al di là dei numeri in Congresso, anche se appare improbabile che si raggiunga il quorum per avviare il procedimento (ai Democratici servono 218 voti ma sono a quota 161), Trump passerà al contrattacco. Come ha annunciato, la prima carta che giocherà sarà quella di rendere pubblica la trascrizione del colloquio con Zelenski, per dimostrare che non c’è stato alcun tradimento. A quel punto la richiesta di impeachment potrà essere usata come arma elettorale contro i Democratici.
Ludovica Colli
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