Michael Wang, lo studente californiano di origine asiatica tra i piรน brillanti d’America, rifiutato dalle maggiori universitร
Washington, 18 ott โ Michael Wang, giovane californiano di origini asiatiche, probabilmente cinesi, รจ appena uscito dallโultimo ciclo scolastico pre-universitario col massimo dei voti, si รจ classificato nei primi 150 americani della sua etร per abilitร matematiche, terzo in una competizione nazionale di pianoforte, incluso nel ristretto coro che celebrรฒ la vittoria presidenziale di Obama nel 2009, eppure la sua domanda di accesso รจ stata rifiutata da sei delle sette universitร della Ivy League โ lโinsieme delle migliori universitร americane โ tra cui il californiano Caltech ritenuto il miglior istituto universitario al mondo.
Perchรฉ mai dovrebbe interessarci una simile storia? Il fatto รจ che riconoscere la fonte dโispirazione delle politiche di sostituzione di popolo, di accoglienza indiscriminata e di livellamento verso il basso delle capacitร e competenze delle nuove generazioni a partire dalla formazione scolastica, significa ancora cercare di leggere le tendenze dโoltreoceano che, nonostante la declinante potenza globale americana, hanno rappresentato e tuttora costituiscono il modello ideale per i governi italiani e in particolare degli ultimi due. Per essere precisi, nessun presidente del consiglio รจ mai stato tanto โamericanoโ quanto Matteo Renzi.
La vicenda di Michael Wang puรฒ essere allora molto istruttiva.
Secondo Roger Barris, autore del sito di analisi economiche Acting Man e giร alto dirigente delle maggiori banche dโaffari del mondo, Wang รจ troppo asiatico e troppo perfetto per le scuole della Ivy League, questo essendo un tipico esempio dellโeguaglianza delle opportunitร predicata dal moderno socialismo fabiano e trotzkista dominante negli Usa anche e soprattutto, per quanto singolare possa apparire, nel blocco โneo-conโ che dal secondo termine del presidente Bill Clinton non ha mai mollato il controllo dei gangli vitali dellโamministrazione di Washington.
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Uno slogan, quello dellโeguaglianza delle opportunitร , che nasconde la lenta disincentivazione dellโimpegno finalizzato al raggiungimento di uno scopo preciso, sia questo privato o pubblico, proprio da parte dei maggiormente dotati, dei giovani piรน brillanti. Col risultato inevitabile del decadimento intellettivo e morale delle popolazioni.
Per tornare alla specifica vicenda americana, occorre premettere che la minoranza, per altro molto ampia, di asiatici รจ anche detta la โminoranza modelloโ, che si impegna e lavora piรน delle altre, probabilmente la piรน integrata e quella che in assoluto compie meno reati. La percentuale di studenti asiatici nei campus รจ senzโaltro elevata, tanto da costituire il 44% dei nuovi ingressi proprio al Caltech. Questo dato non deve perรฒ ingannare perchรฉ โ ed รจ il punto chiave โ esso si verifica nonostante lโesplicita discriminazione per cui, come stimato da due accademici di Princeton โ gli studenti di origine asiatica necessitano di un punteggio โSatโ (Scholastic Aptitude Test) circa 140 punti piรน elevato rispetto a un candidato bianco in modo da essere ammessi a unโuniversitร privata, mentre gli studenti afro-americani possono ottenere un punteggio inferiore di ben 310 punti per ottenere lo stesso risultato. Dal che si evince anche che gli stessi bianchiย sono discriminati rispetto agli afro-americani.
Due ricercatori dellโuniversitร del Michigan hanno dimostrato che la differenza nelle prestazioni scolastiche dei differenti gruppi etnici รจ dovuta per lo piรน al rispettivo grado di impegno, almeno per quanto riguarda i bianchi e gli asiatici: a partire da abilitร cognitive e condizioni socio-economiche piuttosto simili, nel gruppo di seimila giovani seguiti negli anni la grande differenza dei risultati accademici, in media a favore degli asiatici, รจ derivato dalla differenza dellโimpegno e della tenacia negli studi.
Di fronte a una causa intentata mesi fa da una gruppo di organizzazioni di studenti asiatici alle universitร Harvard e della North Carolina, la sintesi della risposta della prima a sua difesa suona dovrebbe suonare familiare a chi ha avuto la sventura di sentire le parole, mettiamo, di una Boldrini: โโฆ una classe che sia diversificata su piรน dimensioni, inclusa la razza, trasforma lโesperienza formativa degli studenti di qualsiasi origine e prepara i nostri laureati per un mondo sempre piรนย pluralisticoโฆโ.
Un argomento, questo, che potrebbe essere utilizzato per sostenere lโammissione praticamente di chiunque, inclusi i meno dotati in quanto parte di quel โmondo pluralisticoโ.
Soprattutto, perรฒ, il messaggio devastante รจ la sottomissione del merito individuale alle teorie politiche dellโinclusione a prescindere e, da una prospettiva strettamente economica, significa destinare gli investimenti nel capitale umano di una nazione in modo estremamente inefficiente, con risultati prevedibilmente pessimi per lโeconomia: conseguenza estremamente grave in un periodo di risorse sempre piรน scarse, di cui non รจ prevedibile la fine.
I quattro giudici della Corte Suprema Usa che si ispirano esplicitamente al socialismo egualitario predicato dal blocco politico dominante dei neo-con
Intanto, la Corte Suprema degli Stati Uniti si rifiuta da anni di analizzare le cause intentate in merito alle discriminazioni razziali nellโaccesso alle migliori universitร , anti-meritocratiche perpetrate in nome di unโastratta uguaglianza, e non sarร facile che lo faccia, dal momento che quattro membri su nove si ispirano esplicitamente alle teorie dellโegualitarismo socialista โ tre di origine ebraica (etnia dominante tra i neo-con americani) e una portoricana โ e un altro giudice supremo รจ afro-americano.
In Italia, dove da qualche tempo dilagano le offerte formative gratuite (a spese degli Italiani) rivolte anche ai clandestini di origine prevalentemente africana,ย sommando la nuova tendenza dโimportazione al livellamento verso il basso ipocritamente inclusivo alle storiche discriminazioni su fase familiare e censuale, esacerbate dalla riduzione delle posizioni disponibili in tutte le istituzioni scolastiche e formative dโeccellenza, si fa altissimo il rischio di scavare ancora sul fondo della buca in cui si collocano le competenze logico-matematiche, letterarie e linguistiche dei giovani e giovanissimi.
Francesco Meneguzzo