Roma, 14 set – Teresa Bellanova, ex ministro dalle lacrime facili per gli immigrati e renziana di ferro, è stata condannata insieme al Pd provinciale di Lecce dalla sezione lavoro della Corte di appello della città pugliese. Motivo? Tra il 2010 e il 2013, il Pd di Lecce ha utilizzato per tre anni uno studente universitario, Maurizio Pascali, come addetto stampa, tenendolo come co.co.co e a partita iva per 1.200 euro lordi al mese. Mentre era di fatto un dipendente del partito con un “rapporto di lavoro subordinato”. La Corte di appello ha dunque condannato il Pd di Lecce a pagare a Pascali più di 50mila euro, dei quali 6.700 in solido con la Bellanova.
Bellanova e Pd di Lecce condannati: la sentenza
“L’attività di Pascali era meramente esecutiva delle richieste degli esponenti del Pd, rispetto ai quali si poneva come interfaccia – scrivono i magistrati – con gli organi di stampa locale, anche monitorando e segnalando la pubblicazione di interventi di soggetti di diverso orientamento politico ai quali il Pd potesse replicare (…). L’apporto di Pascali si connotava per continuità temporale e per coordinamento attesa la stretta correlazione con gli input degli esponenti del partito resa ostensibile anche dall’utilizzo di una postazione di lavoro nonché di una utenza telefonica fissa”.
Pascali, da studente, “oltre a interessarsi della comunicazione del Pd provinciale”, secondo i giudici “fu direttamente chiamato dall’onorevole Bellanova per integrare il suo personale staff in vista delle elezioni nazionali indette per quell’anno”. E’ quanto spiegato nella sentenza di appello che risale allo scorso giugno, ma depositata in questi giorni nell’ambito di un altro processo che riguarda tra gli altri gli stessi Pascali e Bellanova.
Teresa Bellanova è attualmente presidente di Italia Viva, nonché candidata per la lista di Calenda e Renzi in Sicilia, al Senato Collegio 01. Dopo la sentenza di primo grado, che le diede ragione, l’ex ministro scrisse sui social di aspettare le scuse dei giornalisti. Cosa dirà adesso?
Alessandro Della Guglia
1 commento
Si è comportata come un qualsiasi “imprenditore” della peggior specie non capendo pure che i loro militanti hanno la stoffa per sputare nel piatto in cui hanno mangiato. Uno peggio dell’ altro.