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Terrorismo mediatico, Castaldi M5S: “I terremoti in Adriatico causati dalle trivelle”

by Paolo Mauri
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Castaldi M5S

Il Senatore Castaldi

Roma, 10 dic – Ci risiamo, il M5S sembra avere una idiosincrasia nei confronti della geologia. Questa volta è toccato a Gianluca Castaldi, che si autodefinisce sulla sua pagina facebook “cittadino portavoce al Senato della Repubblica per il MoVimento 5 Stelle” (la V di movimento è davvero maiuscola, non è un errore), e che asserisce che la recente attività sismica nel basso Adriatico davanti all’Abruzzo, possa essere causata dalle “trivellazioni esplorative” nell’area.

Castaldi, che è originario di Vasto, sembra molto convinto di questa teoria: “Attività sismica sospetta di fronte alla costa abruzzese”, titola nel suo post sul social network e prosegue con “Il Centro Nazionale Terremoti riporta nella giornata di oggi (6 dicembre n.d.a.) ben 18 terremoti di fronte alla costa abruzzese di Chieti e Pescara, anche a basse bassissime profondità. Visti gli epicentri, concentrati tutti nella stessa zona, c’è da chiedersi se forse non sia colpa delle trivellazioni esplorative che in questo periodo sono in atto nell’Adriatico. Se così fosse sarebbe un preoccupante antipasto di quello che avremo con l’approvazione delle trivelle in Adriatico”.

 

Castaldi M5S

La dichiarazione di Castaldi su Facebook

C’è un nome per descrivere un comunicato come questo: terrorismo mediatico.
Vi spieghiamo il perché.
Innanzitutto la sequenza sismica ancora in atto è ben lontana dalle zone dove sono stati concessi sia i permessi di ricerca, ovvero dove ci sarà l’attività di prospezione geologica per la ricerca di idrocarburi, che i permessi di coltivazione, ovvero dove attualmente è prevista l’estrazione di idrocarburi.
Qui occorre fare il primo chiarimento tecnico che sfugge al pentastellato: un permesso di ricerca non prevede la trivellazione con finalità di sfruttamento. La prospezione geologica (ricerca) offshore viene fatta tramite studi di sismica a riflessione ed eventualmente, se le indagini preliminari geofisiche hanno esito positivo, la perforazione di un pozzo esplorativo; le perforazioni per lo sfruttamento e per la fase preliminare di valutazione (appraisal) del possibile giacimento rientrano nelle fasi medio/avanzate del cursus della concessione, pertanto non si capisce come sia possibile che il solo permesso di ricerca porti ad avere immediatamente delle trivelle in azione.

Terremoti Adriatico

Le localizzazioni della recente sequenza sismica in Adriatico (in giallo). In verde la zona dei permessi di ricerca, in rosso la zona dei permessi di coltivazione

Secondo, e questo è il tasto più dolente a causa della massiccia campagna di disinformazione messa in atto negli ultimi anni da personaggi non addetti ai lavori (ovvero da non geologi), le perforazioni in sè non causano sismicità.
La sismicità antropogenica durante lo sfruttamento di idrocarburi può essere dovuta, e sottolineiamo il “può”, solo a due casi: il primo a subsidenza del suolo dovuta al ricompattamento degli strati rocciosi da cui viene estratto il fluido, il secondo alla reiniezione di liquidi all’interno delle rocce, ove effettuata, sia per lo smaltimento dei fluidi di estrazione che per la “spremitura” della roccia serbatoio. In entrambi i casi, dati alla mano, si tratta di sismi di medio/bassa intensità (M2 a 5) che comunque non sempre accadono.

Spesso poi, come argomento dei soliti complottisti in odore pentastellato o ambientalista, si sente citare che la reiniezione di fluidi può riattivare strutture sismogeniche (faglie) e generare terremoti. E’ vero solo per la sismicità innescata, che è diversa da quella indotta per una serie di motivazioni geologiche. La sismicità innescata è dovuta ad una piccola perturbazione generata dall’attività umana che è sufficiente a spostare il sistema da uno stato quasi critico ad uno instabile, vale a dire che l’evento sismico sarebbe comunque avvenuto prima o poi ma probabilmente in tempi successivi e non precisabili, in altre parole il sisma è stato anticipato dall’attività umana.
I sismi indotti invece sono generati da uno sforzo esterno di origine antropica sufficientemente grande da produrre un terremoto là dove non ce n’erano mai stati prima. Risulta evidente dalla carta con gli epicentri storici dei sismi che non ci troviamo di fronte a nessuno di questi casi. Anche considerando che la reiniezione di fluidi può riattivare strutture sismogeniche a grande distanza (sino a 10 km) e profondità (4 km oltre la profondità di reiniezione) come specificato da una ricerca dell’USGS (United States Geological Survey), nel caso abruzzese siamo ben oltre questi fattori per poter parlare di sismicità innescata, e tantomeno indotta.

Riassumendo il Senatore Castaldi ha giocato sporco facendo leva sulla paura della gente comune e la sua dichiarazione dimostra una volta di più che certe tematiche vanno lasciate agli esperti. Quale sarebbe l’attività sismica sospetta? In base a che cosa è sospetta? Quali sarebbero le trivellazioni esplorative se è stato dato solo un permesso di ricerca ed anche relativamente distante dalla zona dei sismi?
Dovere di un membro del Parlamento dovrebbe essere quello di fornire ai suoi elettori risposte certe, oggettive e provate, invece di sollevare questioni che non hanno alcun fondamento scientifico: così facendo si contribuisce solamente a creare confusione divulgando notizie false e tendenziose.

Paolo Mauri

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2 comments

luce 27 Ottobre 2016 - 10:11

non sono un esperto, ma definiré terrorismo mediatico nonche’ giocare sporco asserire il pericolo delle trivella ioni rispetto ad eventi sismici mi sembra disonesto. La professoressa D’Orsogna docente universitaria in California, da anni denuncia queste cose, e lei competente lo e’ sicuramente. Non so se chi scrive certe cose ha degli interessi, pero’ fare giornalismo e’ altra cosa.

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Paolo Mauri 27 Ottobre 2016 - 11:40

La professoressa D’Orsogna è ben conosciuta da chi scrive: sarà sicuramente una brava insegnante, ma di matematica… non di geologia o geofisica, materie di studio del sottoscritto. Sottoscritto che non ha alcun interesse a scrivere certe cose se non per amor di verità scientifica, non essendo dipendente o colluso con alcuna compagnia petrolifera. Secondariamente sarebbe bastato leggere attentamente l’articolo per capire la totale inesistenza di correlazione tra presunte perforazioni, che ancora non ci sono, e terremoti.
Questo si chiama giornalismo scientifico intellettualmente corretto.

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