Roma, 18 novembre – «Quante offerte di lavoro congrue ho ricevuto per i percettori del reddito di cittadinanza? Neanche una». Comincia così la testimonianza di un ex navigator raccolta dal Sole 24 ore. Un quadro sconfortante che certifica i limiti e i fallimenti di una norma tanto discussa come il reddito di cittadinanza.
Il racconto dell’ex navigator
Il 31 ottobre il ministro del Lavoro Calderone ha deciso di non prorogare i contratti dei navigator, in questo modo rispetto ai circa 2.980 originari sono rimasti meno di un migliaio. Tra coloro a cui non è stato rinnovato il contratto è anche Luca (nome di fantasia), il quale ha colto l’occasione per raccontare la propria esperienza. Il primo dato che emerge è come le offerte di lavoro congrue rappresentino un vero e proprio miraggio: «Le assunzioni che rispettino le distanze chilometriche dalla residenza proprie dell’offerta congrua sono una vera rarità, figuriamoci quelle a tempo indeterminato. In oltre 3 anni di esperienza diretta sul campo non conosco nessuno che ne abbia avute». Tenendo conto di come intorno alle offerte di lavoro congruo e alle limitate possibilità di rifiutare tali proposte si giochino gran parte delle garanzie per il funzionamento del redditto, si capisce quanto questo meccanismo sia ingolfato e poco efficiente. Luca aggiunge: «So che in regioni come l’Emilia Romagna facevano scrivere, quando veniva offerto un lavoro, che non si tratta di un’offerta di lavoro congrua, ai sensi del decreto ministeriale».
«La maggior parte dei percettori non era occupabile»
Secondo l’ex navigator l’ostacolo principale al funzionamento del reddito risiede nel fatto che la gran parte dei percettori siano occupabili solo sulla carta, rendendo quasi impossibile trovar loro un lavoro: «La maggior parte dei percettori del Rdc che ho incontrato, pur essendo considerati abili al lavoro, non era occupabile, almeno nell’immediato, perché non lavorava da anni o era scarsamente istruita. Tra loro, i tre quarti avevano al massimo la licenza media, molte le casalinghe senza alcuna esperienza lavorativa. C’erano solo due laureati e il 10-15% erano diplomati. A tutto ciò si aggiunga la difficoltà di contattarli, specie quando lavoravamo da remoto durante il Covid, ci parlavamo solo per telefono». Dati che confermati dall’ultimo rapporto di Anpal, secondo il quale nel 73% dei casi i beneficiari del reddito soggetti al Patto per il lavoro non hanno mai avuto un contratto di lavoro dipendente o in para-subordinazione nei 36 mesi precedenti. Il 70,8% ha al massimo un titolo di scuola secondaria inferiore e solo il 2,8% un titolo di livello terziario, mentre un quarto ha un diploma di scuola secondaria superiore.
I modesti risultati del reddito di cittadinanza
In termini di occupazione i risultati del reddito di cittadinanza sarebbero quantomai modesti: «A quanti ho trovato un’occupazione? Ad una ventina di persone ho la certezza di aver trovato lavoro, ma non c’è alcun sistema che rilevi se e quando hanno trovato lavoro, informando l’operatore che li ha seguiti». Problema che è dato anche dalla scarsa collaborazione con le aziende: «La maggior parte delle imprese non si rivolge ai Cpi, il lavoro lo trovano con il passaparola. Avrò contattato tra le 300 e le 400 imprese, ma sono pochi gli inserimenti su richiesta dell’impresa che hanno avuto successo. Ho incontrato molta diffidenza sia per i Cpi che per i navigator». Tuttavia Luca sottolinea l’importanza anche di percorsi formativi: «Il nostro lavoro non si limita solo a far trovare un’occupazione, ma a rendere occupabili queste persone. Ad orientarli, a spiegargli come affrontare un colloquio di lavoro, come compilare un Cv, a indirizzarli ai servizi sociali se necessario. Quelli con solo la quinta elementare li ho mandati al centro provinciale di istruzione per adulti, coloro che non lavoravano da anni li ho mandati a fare corsi di formazione professionale». Nel complesso l’ex navigator racconta la propria esperienza come «un contesto difficile, ma che sul piano umano mi ha arricchito».
Michele Iozzino
1 commento
Molto chiaro, avanti così con le testimonianze lucide e sincere di chi sa. La svolta può avvenire solo così (volutamente ripetuto).