Roma, 11 giu – Partono malissimo gli Stati generali dell’economia tanto voluti dal premier Giuseppe Conte. Infatti non ci saranno i partiti del centrodestra, minoranza in Parlamento ma – lo ricordiamo – maggioranza nel Paese se si votasse oggi. Nel libro dei sogni di Conte l’appuntamento a Villa Doria Pamphili doveva essere l’occasione per rilanciare il dialogo con l’opposizione – oltre che per ricompattare la maggioranza giallofucsia – ma per Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia l’unico luogo deputato per i confronti istituzionali è il Parlamento.
Passa la linea di FdI: invito rispedito al mittente
Dopo l’apertura di Forza Italia al confronto e una Lega possibilista, alla fine nel centrodestra passa la linea di FdI e l’invito di Conte viene rispedito al mittente ribadendo che “gli incontri si possono fare in qualsiasi momento, ma solo nelle sede istituzionali“. La notizia è arrivata ieri durante il vertice tra il leader della Lega Matteo Salvini, la leader di FdI e il vicepresidente di FI Antonio Tajani. La Meloni ha convinto Salvini e soprattutto Tajani (che aveva il mandato di Berlusconi di accettare l’invito del governo) a dire no compatti a Conte.
Salvini: “Sessanta milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Casalino”
Una posizione rivendicata anche dalla Lega: “Matteo Salvini ha lavorato per trovare una sintesi, con una soluzione finale che ha accontentato tutti i partiti”, spiegano fonti di via Bellerio. “Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle”, fa sapere poi lo stesso segretario del Carroccio: “Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non sono le ville o le sfilate. Sessanta milioni di persone non possono dipendere dall’umore di Rocco Casalino“, è il duro attacco di Salvini.
Meloni: “Noi non partecipiamo a passerelle nelle ville”
A fine vertice la Meloni sottolinea che “noi siamo sempre disponibili al confronto con il governo, lo dimostrano le decine e decine di proposte che abbiamo presentato in Parlamento ma su questi Stati generali c’è un problema di merito e metodo. Il problema di metodo è che gli Stati generali per noi sono il Parlamento della Repubblica: se ci si vuole confrontare con noi si fa nella sedi istituzionali, noi non partecipiamo a passerelle nelle ville“. La leader di FdI spiega che “il problema di metodo è che, proprio in queste ore, la Camera dei deputati discute il decreto Rilancio, ovvero come spendere 55 miliardi di euro che, insieme ai 25 precedenti, ipotecano il futuro per qualche anno. E, se qualcuno vuole parlare con noi, di questo deve parlare: di come si spendono questi 80 miliardi di euro, perché parlare di altro per ora non ci interessa”.
Tajani: “Noi siamo l’opposizione non ospiti come gli altri”
Il centrodestra si è rimangiato l’apertura nei confronti del governo? “No, perché?” risponde Tajani in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo l’ex presidente del Parlamento europeo, il punto è che “se il premier Conte ci convoca a Palazzo Chigi prima dell’inizio degli Stati generali, noi siamo pronti ad andare” e “anzi, in questo modo potranno fare i loro incontri avendo chiara la posizione dell’opposizione”. Ma che differenza fa Villa Pamphili o un altro luogo? Secondo il vice dell’ex premier, “c’è differenza eccome” in quanto, precisa Tajani, “noi siamo l’opposizione, siamo forze parlamentari, non siamo categorie professionali, o personaggi della cultura, del cinema o dell’arte o di quel che è“, quindi “non è che facciamo la sfilata, prima Farinetti, poi noi, poi i sindacati, poi altri…”. “Siamo un’altra cosa” ci tiene a distinguere Tajani, e “una cosa è il confronto, altra è metterci sullo stesso piano di tutti gli altri ospiti”.
La replica di Conte: “Villa Pamphili è una sede istituzionale”
Dal canto suo, Conte replica al centrodestra che “Villa Pamphili è una sede istituzionale di alta rappresentanza della Presidenza del Consiglio. Sorprende la risposta delle opposizioni perché la convocazione era un gesto di attenzione anche nei loro confronti. Luogo più istituzionale di questa non si può”. Ma il premier al di là delle parole sa bene che un conto è invitare tot ospiti, compresa l’opposizione, a un evento peraltro costoso, lungo e inutile (mentre i soldi servono agli italiani, e subito) un conto è discutere in Aula le misure del governo. In ogni caso, il premier sta cercando di ricompattare i giallofucsia: ieri, dopo colloqui con i ministri ha incontrato la delegazione di LeU, stamattina tocca ad Italia Viva, e a seguire M5S e Pd.
Tra gli ospiti confermati, von der Leyen e Sassoli in videoconferenza
Tra gli ospiti illustri per la kermesse, confermata per sabato mattina la partecipazione (in videoconferenza da Bruxelles) della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Presente anche il presidente del Parlamento Ue, il dem David Sassoli, sempre in videoconferenza. Tra gli invitati anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, ma la sua presenza non è ancora confermata. Idem per Kristalina Georgieva, direttore del Fondo monetario internazionale, in attesa di conferma.
Appare evidente che Conte vuole fare una passerella internazionale il più possibile di richiamo e di prestigio, sempre sulle spalle degli italiani, in attesa da mesi di aiuti e politiche di rilancio dopo che il lockdown ha messo in ginocchio l’economia nazionale.
Adolfo Spezzaferro