Roma, 11 nov – “Vaccino sol per chi è a rischio, non per i bambini“: Giorgia Meloni condanna la volontà del governo di proporre il vaccino anche per i minori di 12 anni. “Io mia figlia di cinque anni non la vaccino“, dice la leader di FdI, che fa il punto su stato di emergenza e green pass, attaccando il governo.
Meloni: “Vaccino per chi è a rischio non per i bambini. Io mia figlia di 5 anni non la vaccino”
Sui vaccini anti Covid serve “molta attenzione. Oggi sappiamo che oltre il 90 per cento dei morti aveva 65-80 anni, quella è la categoria di difesa. Sui bambini di cinque anni i rischi di morte di fatto non ci sono. Si proceda con forza a vaccinare chi è veramente a rischio, ma perché il vaccino a chi ha cinque anni?”, fa presente la Meloni intervistata a SkyTg24. La leader di FdI avverte che non ha senso (ed è inutilmente pericoloso) vaccinare i bambini. “Per il nonno no perché rischia di attaccarlo lo stesso, per se stesso il Covid non fa particolarmente danni. Io mia figlia non la faccio vaccinare”. Più in generale, fa presente, “con un vaccino che deve ancora concludere la sperimentazione non sono affatto convinta che si debba procedere con una vaccinazione di massa. Inoltre se il governo è così sicuro perché boccia la nostra richiesta di indennizzi?“, obietta la Meloni.
“Stop a manifestazioni no green pass, per quelle per il ddl Zan nessun rischio contagi?”
Sul fronte della stretta del Viminale contro i no green pass, la leader dell’unico partito di opposizione al governo Draghi punta il dito contro la Lamorgese. “Sono d’accordo sulle regole per manifestare, purché valgano per tutti. Questo non è accaduto, perché se manifesti contro il governo sei irresponsabile e c’è il contagio, per il Ddl Zan il contagio non corre. La pandemia non si può usare per colpire gli avversari politici, se le regole ci sono devono valere per tutti“, va all’attacco la Meloni.
“Ho chiesto a Draghi le dimissioni della Lamorgese”
“Con Draghi ho parlato anche delle dimissioni della Lamorgese, della sua assoluta inadeguatezza a gestire questa fase, conclamata. Ho raccontato di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti, non in grado di far rispettare le regole. Troppe contraddizioni. Finora ha dimostrato che con lei lo Stato il suo lavoro non lo sa fare”, afferma la leader di FdI. “Siamo arrivati alla condizione che se uno non si vaccina non può lavorare e poi però
facciamo entrare persone da nazioni che non vaccinano, non si tamponano e girano liberamente. Poi vediamo anche il ministro dell’Interno che spara con gli idranti ai lavoratori in ginocchio che rivendicano il diritto di lavorare e poi fa finta di non vedere le migliaia di punkabbestia e fattoni che partecipano ai rave party“. Una condanna senza appello per i due pesi e due misure della Lamorgese.
“Draghi non si deve far convincere da Speranza a prorogare lo stato di emergenza”
Ma la Meloni accusa il governo anche sul fronte delle restrizioni anti Covid. “Sullo stato di emergenza voglio dire che la proroga e il green pass come visto non vanno d’accordo. Se le misure che l’Italia ha adottato, che sono le più rigide al mondo, compresa Cina e Turchia, funzionano, allora non hai bisogno della proroga dello stato di emergenza. Se non funzionano allora quelle norme le devi rivedere. Siamo in una situazione dove non c’è certezza, perso che Draghi non debba farsi convincere a prorogare lo stato di emergenza da Speranza”. Difficile darle torto.
La leader di FdI spara a zero pure sul reddito di cittadinanza
A differenza degli alleati di centrodestra che sono al governo – Lega e Forza Italia -, la leader di FdI spara a zero anche su altre questioni. “Noi siamo per l’abolizione del reddito di cittadinanza, ma se si decide per altre risorse chiediamo controlli reali e che i milioni che si risparmiano possano andare sulle pensioni di invalidità”. “Con Draghi ho parlato di pensioni. Prima di impattare sulle pensioni comuni è arrivato il momento di affrontare le questioni dei privilegi di un sistema pensionistico ingiusto, le pensioni d’oro. E le discriminazioni per artigiani e commercianti con il minimo contributivo”.
Dura condanna per come il premier sta gestendo la manovra
Dura condanna anche per come Draghi sta gestendo la legge di Bilancio (con l’intenzione di bypassare il Parlamento). Secondo la Meloni “il Parlamento in Italia è totalmente silenziato. Il Pnnr è arrivato in Aula un’ora prima del voto e sta per accadere la stessa cosa sulla manovra. Il governo è fuori tempo massimo e non mi convince sul fatto dell’incapacita di scrivere la manovra. Ma è una tattica: la maggioranza è troppo eterogenea, Draghi ha il problema di metterli d’accordo, così il Parlamento non avrà tempo per dire la sua“, è l’accusa della leader di FdI.
Il commento sul romanzo Quirinale
Infine, un commento sul romanzo Quirinale (ancora alle prime puntate). “Io punto a un presidente della Repubblica non amico mio ma della Costituzione, vorrei un presidente che faccia rispettare le regole“. L’opposto insomma di chi vorrebbe un Draghi super presidente (come Giorgetti). Nel centrodestra in questa fase ci si sta parlando molto, abbiamo ripreso gli incontri cadenzati, confido che il centrodestra si muoverà compatto sull’elezione del presidente della Repubblica e su quello che può accadere dopo”, conclude la Meloni. Anche se nessuno lo dice ancora ufficialmente, salvo contrordini il centrodestra dovrebbe proporre il leader di FI Silvio Berlusconi (al secondo posto, dopo Draghi, tra le preferenze degli italiani) come successore di Mattarella. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro