Roma, 03 feb – Con l’introduzione del cosiddetto risparmiometro, il nostro conto corrente non avrà più segreti per l’erario. Così è stato ribattezzato il nuovo algoritmo, studiato dall’Agenzia delle Entrate, per verificare se la quantità di denaro conservata in banca è congrua rispetto alla dichiarazione dei redditi. Il meccanismo alla base di questo strumento è quello di stimare le spese medie di ogni contribuente, confrontarle con il reddito dichiarato e capire se vi sono incongruenze, ovvero se le spese effettuate superano i redditi conseguiti. Il principio che ha ispirato questa misura potrebbe sembrare corretto. Un accertamento fiscale non può fare a meno di indagare sui conti correnti, conti deposito ed obbligazioni, buoni fruttiferi e carte di credito, nonché prodotti finanziari emessi da assicurazioni e società che si occupano di compravendita di metalli preziosi. Il risparmiometro, però, inverte l’onere della prova: se sul tuo conto corrente ci sono pochi movimenti potresti essere un evasore. L’eventuale incoerenza riscontrata (superiore al 20%) potrebbe essere sintomatica di un “rischio fiscale”. Se ciò dovesse accadere toccherebbe al contribuente difendersi dalle accuse dei pubblici esattori dimostrando, carte alla mano, la liceità dei suoi averi. Inoltre in mancanza di prove verrebbe applicata la tassa sul risparmio, non su tutta la somma depositata in banca ma soltanto su quella parte che, secondo i controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate, ritenuta eccessiva rispetto ai redditi dichiarati.
Quanto detto potrebbe sembrare un caso limite se il risparmiometro riguardasse solo i ricchi. In realtà la platea di riferimento è composta da persone fisiche, intestatari di rapporti finanziari in euro e unicamente ad loro riconducibili, con codice fiscale presente e valido nella banca dati dell’anagrafe tributaria. In pratica, tutti quelli che hanno un conto in banca. Per ciascuno di questi soggetti l’algoritmo ricostruisce il patrimonio finanziario proprio partendo dalla titolarità dei rapporti finanziari ed è in grado di individuare gli incrementi di tale patrimonio che non siano giustificati dai redditi prodotti nell’anno al netto delle spese sostenute. C’è da dire che non è la prima volta che l’erario usa strumenti come questo.
Per capire la pericolosità di questo tipo di accertamenti basta fare un esempio. Immaginiamo una coppia di trentenni con figli. Il loro stipendio non è sufficiente ad affrontare tutte le spese, per questo i loro genitori gli danno una mano (pagano una parte dell’affitto o la retta dell’asilo). La donazione in questi casi avviene sempre in contanti. Se un giorno il fisco dovesse chiedergli la provenienza di queste somme quali prove documentali potrebbero fornire per dimostrare che non sono dei malfattori? Fortunatamente il risparmiometro sarà sottoposto a una prima fase di test. Dopo i primi due anni di test l’Agenzia provvederà ad accertare l’idoneità dell’indicatore di rischio, anche in relazione a ulteriori e più ampi utilizzi del nuovo modello di analisi. Si spera, dunque, in un ravvedimento. Intanto, in attesa di tempi migliori è meglio nascondere lo stipendio sotto il materasso.
Salvatore Recupero
Risparmiometro: ecco come saranno spiati i nostri conti correnti
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8 comments
Che schifo,una dittatura disgustosa. La vergogna piddina è senza fine.
Non è che siete evasori e che anche voi volete usufruire dei sevizi dalla scuola alla sanità passando a carico degli onesti patrioti che non hanno proplemi con i vari tipi di controlli
Ottimo incentivo a promuovere ancora lavoro nero e redddito in nero. Niente in banca. Niente da controllare. Furboni.
Ronpeteli il culo
Anche il risparmiatore sarà un evasore!!!!
Il problema è sempre uno ,troppe parole da politici volutamente ottusi e sicuramente inappropiati nei loro incarichi , dove tali incarichi, necessitano di ampie culture personali e riassumendo brevemente le doti etiche che necessitano per ricoprire tali ruoli è di credere nei 10 comandamenti, oltre a questo combattere come delle tigri per gli interessi economici,etici del popolo a livello internazionale.Il nostro compito?tutti a Roma o, che nessuno,ripeto nessuno, dia il suo voto, annullando così i loro poteri,un solo voto darebbe la possibilità,come avviene da svariati decenni,(da sempre)di modificare,giostrare,invertire le sorti, scelte dal popolo.Infine il popolo dovrebbe creare l’evoluzione di un sistema ormai obsoleto non priva certo di difetti,incongruenze tralasciando parole come,tradimento,vergogna,suicidi di stato,corruzione e altro ancora.Monarchia?didattura?democrazia?
Risparmiometro e agenzia delle entrate ma andate a fare in culo. I primi evasori siete voi bastardi cani
bene io terrone votero un polentone di nome Salvini seguitemi e vedremo che faranno gli altri okk