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“Tornare a controllare i confini, Italia non sia unico porto”. Salvini in pressing su Draghi

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 2 mar – “Tornare a controllare i confini, perché l’Italia non può essere l’unico porto” di sbarco: così Matteo Salvini va in pressing sul governo Draghi sul fronte immigrazione. “Occorrerà tornare ad un controllo sereno, legittimo dovuto e doveroso dei nostri confini di chi entra e di chi esce“, dice il leader della Lega. “Mi aspetto che ci sia un atteggiamento europeo, che il controllo dell’immigrazione clandestina sia simile a quello che fanno gli altri Paesi europei. Ricordo che siamo passati dai 200 sbarchi di inizio 2019 ai quasi 5.000 di gennaio e febbraio di quest’anno“, avverte Salvini. Con i giallofucsia al governo il 2020 in effetti gli sbarchi si sono triplicati.

Immigrazione, Salvini: “Chiesto incontro con Draghi e Lamorgese”

Intervenendo in diretta ai microfoni di Rtl 102.5, il leader della Lega annuncia: “Ho chiesto un incontro con Draghi e il ministro dell’Interno Lamorgese per chiedere che, con normativa alla mano, si possano soccorrere coloro che hanno diritto di essere soccorsi. Senza che sia solo l’Italia – chiarisce – ad essere il punto di arrivo di barchini e barconi in tutta Europa, perché gli altri Paesi europei hanno ridotto drasticamente gli arrivi”.

“Con la Lega al governo serve cambio di strategia su porti aperti e porti spalancati”

Salvini riconosce i passi avanti compiuti dall’esecutivo Draghi rispetto al Conte bis, ma alza la posta. “Siamo al governo da 15 giorni, sulla protezione civile, sul piano vaccinale, sulle comunicazioni si è già mostrato un cambio di passo. Per quel che riguarda la scuola ci stiamo occupando di stabilizzare i precari e non della Azzolina e dei banchi a rotelle. Sulla pace fiscale stiamo lavorando alla cancellazione di milioni di cartelle esattoriali sotto i 5.000 euro per dare ossigeno alle famiglie. Sul codice degli appalti stiamo lavorando al modello Genova da esportare in tutta Italia per creare lavoro, io credo che in 15 giorni qualcosa si sia fatto”. Ma ora è il momento di intervenire sul controllo dell’immigrazione. “Con la Lega al governo occorrerà cambiare la strategia anche su porti aperti e porti spalancati“, annuncia.

“Dpcm? Che sia l’ultimo, poi si torni ai decreti approvati dal Parlamento”

Più in generale, il leader della Lega poi si aspetta che il prossimo Dpcm, il primo firmato da Draghi, sia anche l’ultimo. “Per norma costituzionale è giusto tornare verso i decreti, quindi che sia l’ultimo Dpcm e poi si torni ai decreti approvati dal presidente della Repubblica e dal Parlamento“, chiede Salvini. “Il governo Draghi passa anche attraverso una voce unica della comunità medica e scientifica, non si possono più sentire 12 virologi al giorno che dicono cose diverse, che ci sia un portavoce unico. Penso che ci sia giusto dare un piano graduale di riaperture di tante attività economiche che sono assolutamente gestibili in sicurezza, come le realtà culturali, sportive, associative, che da marzo in avanti devono poter tornare a vedere la luce in fondo al tunnel”, conclude.

Adolfo Spezzaferro

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Dall'inizio dell'anno 5.000 sbarchi, Salvini in pressing su Draghi: "L'Italia torni a controllare i confini, è un dovere" - Rassegne Italia 2 Marzo 2021 - 12:14

[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Segui le nostre rassegne su Facebook e su Twitter […]

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mario1232016 3 Marzo 2021 - 9:21

In realtà non è solo una questione di porti aperti o chiusi, cioè non è così semplice come viene descritto il problema.
Ci sono dei trattati(iniziando da Triton, firmato da Renzi) Dublino etc.. che sono stati firmati da politici italiani che incastrano l’Italia sull’argomento immigrazione.
Ci vuole qualcuno che conosca bene le leggi(comprese quelle marittime) per chiedere di cambiarle. Tutto questo non è scontato. Infatti, a parte provvedimenti (tappabuchi), il problema non è stato mai risolto a tempo indeterminato.
Aggiungerei una cosa semplicissima: perchè nessuno parla più del reato di clandestinità? depenalizzarlo o comunque modificarlo(era già insufficiente prima), è stato un grandissimo errore.
Non ha senso che se un italiano va in altri paesi senza le carte in regola venga arrestato(fisicamente), espulso etc.. e invece in Italia alcune regole sembrano fatte apposta per essere trasgredite.
E la regola per i minori non accompagnati? soprattutto in presenza di gente senza documenti che dichiara a volte età “forfettarie” ?
Ci sarebbe un libro da scrivere su tutti questi argomenti e altri, li ho solo accennati.

In conclusione: da tempo vedo solo slogan.. proposte concrete attuabili e durature uguali a zero..

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