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Così la Tunisia si libera di tossici e criminali, mandandoli in Italia

by Roberto Derta
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tunisia criminalità

Roma, 26 ott – Sono giovani, sono delinquenti e stanno venendo tutti in Italia con quella che loro stessi chiamano “Immigrazione illegale collettiva”. Tanto il loro governo è d’accordo nel lasciarli partire. Parliamo dei tunisini. Ne sono arrivati almeno tremila solo fra settembre e ottobre, ma in realtà sarebbero già almeno seimila quelli che sono riusciti a passare. Un reportage della Stampa chiarisce bene i termini della questione.

L’inviato del quotidiano torinese è salito sulla barca di Hamed, un trafficante tunisino che porta da noi i suoi connazionali al modico prezzo di 400 euro a viaggio. “In questo momento i viaggi costano poco perché la Guardia costiera ci fa passare. È un gioco politico. Lo sanno tutti. Noi facciamo la nostra parte”, dice. È l’ammissione candida di ciò che già sapevamo: le partenze sono volute dalle autorità stesse, che fanno il doppio gioco. Tanto poi, dice Hamed, “la Tunisia chiederà soldi all’Italia per chiudere il mare”. Così siamo cornuti e mazziati, invasi e taglieggiati. “Sono loro che decidono se il mare è aperto o è chiuso. Adesso è aperto. E noi andiamo. Ogni dieci ragazzi che carico, due sono appena usciti di prigione”. Il 23 luglio in Tunisia sono stati liberati 1645 carcerati, altri 1027 il 13 ottobre. Gli indulti, in Tunisia, si sprecano. “Porto ragazzi giovanissimi, anche un quindicenne. Ho portato diverse giovani donne e un uomo di 45 anni che voleva ricongiungersi alla sua famiglia. La maggior parte, però, sono ventenni. Quelli che escono dal carcere sono quasi tutti consumatori di droga. Nessuno li prende più a lavorare, per questo se ne vogliono andare”.

E vengono da noi, attirati dalle immagini che vedono su Facebook di bella vita e consumismo. Le risorse che devono pagarci le pensioni sono quindi i rifiuti del Nordafrica, i tossici tunisini. Sempre su Facebook, c’è una pagina che si chiama “Haraka Jamaia” con 2100 iscritti. Significa: “Immigrazione illegale collettiva”. L’obiettivo è cercare di organizzare partenze simultanee da diversi punti della costa tunisina, in modo da rendere impossibile il lavoro delle motovedette della guardia costiera. L’invasione avviene ormai alla luce del sole.

Roberto Derta

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4 comments

ANTERO 26 Ottobre 2017 - 11:13

Tossici ed ex-detenuti … doppiamente inutili !

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nemesi 26 Ottobre 2017 - 12:34

come anis amri,finto minorenne,finto profugo,che con una bella lista di pendenze penali in Tunisia è stato felicemente accolto in Italia da bagnatissime “crocerossine” dell’accoglienza (magari classificandolo come “bambino”)per poi terminare la sua carriera con l’uccisione di 12 innocenti persone in quell’infame attentato a Berlino da lui perpetrato.

che dire ? la Tunisia fa benissimo a liberare le carceri dei mille anis amri che probabilmente le popolano,siamo noi che come Paese non vogliamo fermare questa invasione di delinquenti che volendo -in maniera non convenzionale- potrebbe essere bloccata in 72 ore.

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Werner 27 Ottobre 2017 - 11:23

“Servono a pagarci le pensioni e ad arrestare l’invecchiamento della popolazione”, direbbero gli esponenti dell’attuale governo. Se la repubblica italiana fosse uno stato serio la Guardia Costiera li prenderebbe a colpi di mitra a questi esseri schifosi, rifiuti della società nel loro stesso paese.

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La Tunisia si indigna per la citofonata di Salvini. Ma ecco quanti criminali ci mandano 31 Gennaio 2020 - 8:48

[…] scafista che venne intervistato da La Stampa dichiarò che su dieci clandestini tunisini, due erano appena usciti dalle patrie galere, e questi sono quasi tutti consumatori di […]

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