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Di Maio si ridimensiona: “Smettiamola di presentarci se non siamo pronti”

by Eugenio Palazzini
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Roma, 13 feb – Il flop in Abruzzo sta scuotendo il M5S, che dopo l’iniziale ridimensionamento della sconfitta elettorale sembra, almeno stando alle parole del suo leader, voler cambiare strategia. “Ho riflettuto, mi sono chiesto se fosse il caso di dire una verità che tutti nel MoVimento conosciamo, ma nessuno ha ancora avuto il coraggio di dire. Dopo la Sicilia, dopo il Molise, dopo l’Abruzzo”, ha scritto Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle.

“Se non siamo riusciti a conquistare una regione con Giancarlo Cancelleri nonostante il 35% – prosegue il vicepremier -, con Andrea Greco nonostante il 38% e con Sara Marcozzi, persone che hanno dato l’anima nel territorio per anni e che hanno fatto l’impossibile, è chiaro che ci sono alcuni problemi di fondo. Che come MoVimento dobbiamo affrontare. Che io come capo politico del MoVimento 5 Stelle intendo affrontare”, prosegue il vicepremier pentastellato. “È necessario arrivare sempre alle amministrative con un percorso che  preveda un lavoro sul territorio fatto di incontri con categorie, mondo del sociale, con gli amministratori. Non improvvisando come a volte accade. Questo vuol dire pure che dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci“, ha poi scritto Di Maio senza mezzi termini.

IL FALLIMENTO LOCALE

Parole amare, che suonano non soltanto come un mea culpa ma inducono i Cinque Stelle a riflettere sulle continue sconfitte alle elezioni regionali e amministrative. Perché se è vero che a livello nazionale il M5s si è affermato come primo partito lo scorso 4 marzo e, nonostante il calo di consensi, dai sondaggi sia comunque dato come seconda forza dopo la Lega di Salvini, sul piano locale il discorso cambia e di parecchio. Da anni ormai le carenze dei candidati e la scarsa presenza sul territorio dei pentastellati, finiscono per fare dimezzare i voti ottenuti dal movimento alle politiche. E in ogni caso si rivelano insufficienti a vincere, tranne poche eccezioni dovute soprattutto ai fallimenti degli avversari.

Di Maio ha colto però l’occasione anche per rilanciare l’alleanza governativa con la Lega e attaccare i detrattori interni al movimento, “chi pensa che per vincere in Abruzzo dovevamo far cadere il Governo”, ma “questo finché ci sarò io non avverrà. I nostri iscritti hanno votato il contratto di Governo e io ho dato la mia parola agli italiani che si va fino in fondo. Questo Governo durerà 5 anni e ispirerà tanti altri governi europei”.

Eugenio Palazzini

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