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Iss: Rt nazionale sotto l’1 dopo 5 settimane. Regioni, i possibili cambi di colore

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 22 gen – Buone notizie sul fronte dei contagi (e sul prossimo colore di diverse regioni), l’Rt nazionale è sotto l’1: lo rende noto l’Istituto superiore di sanità. Secondo il monitoraggio settimanale dell’Iss, infatti, l’indice di contagiosità è stato fissato a 0,97 a livello nazionale. Un netto miglioramento, dunque, se considerato che la scorsa settimana questo indicatore era stato fissato a 1,09, con una punta di 1,25 in Alto Adige.

Rt nazionale sotto la soglia dell’1 dopo 5 settimane

Il dato fornito oggi segna un’inversione di tendenza dopo una crescita costante durata 5 settimane. Il periodo a cui fa riferimento il nuovo report è quello tra il 30 dicembre e il 12 gennaio. L’Rt, che come è noto dice a quante persone in media un infetto può trasmettere il virus, secondo gli esperti è l’indicatore che più incide sul quadro generale, influenzando il numero di casi complessivi, i ricoveri e i decessi. In tal senso anche questi altri indicatori della pandemia sono in calo.

Quattro regioni ancora a rischio alto: Sicilia, Sardegna, Umbria e Alto Adige

Il report parla di “un miglioramento del livello generale del rischio”. Tuttavia a livello regionale ci sono ancora situazioni preoccupanti. Nello specifico “sono quattro le Regioni con una classificazione di rischio alto, vale a dire Sicilia, Sardegna, Umbria e Alto Adige“. Un dato anch’esso in miglioramento visto che la settimana prima erano 11 le regioni con rischio alto. Sono invece 11 le regioni con rischio moderato, di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Infine risultano essere sei quelle con rischio basso. Sulla base di questi dati, il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe firmare nelle prossime ore un‘ordinanza per ridefinire i colori delle regioni e allentare le restrizioni previste per le fasce più alte di rischio.

Lombardia potrebbe tornare arancione

Nel dettaglio, la Provincia di Bolzano presenta un Rt a 1,03, la Sardegna Rt a 0,95, la Sicilia Rt a 1,27 e l’Umbria Rt 1,05. Visto che con l’ultimo Dpcm si è fissata come soglia per passare in arancione anche con Rt sotto l’1, la Sardegna, unica nell’elenco ad essere ancora in zona gialla, potrebbe passare in fascia arancione. Altre regioni avrebbero al contrario le carte in regola per scendere di colore, a partire dalla Lombardia (in fascia rossa, con tanto di ricorso al Tar contro l’ordinanza di Speranza) che ha un Rt di 0,82 e una classificazione del rischio moderata. Lo stesso vale per il Lazio, passato in arancione per la prima volta la scorsa settimana e già con un Rt a 0,94. Ma con una classificazione di rischio “moderata ad alto rischio di progressione a rischio alto”. In ogni caso, se ne parlerà venerdì prossimo, visto che devono passare almeno 14 giorni per far passare le regioni alle fasce di rischio più basse.

Veneto verso il ritorno alla zona gialla

A rischio moderato sono 11 Regioni: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, che come detto però ha un alto rischio di peggioramento, proprio come Marche, Molise, Trento e Val d’Aosta, e poi Lombardia, Piemonte, Puglia e Veneto. Da canto suo, il Veneto, in zona arancione da più tempo delle due settimane obbligatorie, con un livello di rischio moderato e un Rt di 0,81, potrebbe passare alla zona gialla.

In calo anche nuovi casi e ricoveri

Per quanto riguarda i nuovi contagi, si osserva in particolare “una lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni“, con 339,24 casi per 100 mila abitanti nel periodo 4-17 gennaio contro i 368 per 100 mila dei 14 giorni precedenti. Segnali incoraggianti anche dai ricoveri. “Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale – sottolinea il report – è sceso sotto la soglia critica (30%). In totale, su base settimanale il numero di ricoveri in terapia intensiva è in calo: da 2.636 a 2.487. In diminuzione anche il numero di persone ricoverate in aree mediche: da 23.712 a 22.699.

Adolfo Spezzaferro

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