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L’Italia dice no al Global compact (nonostante l’astensione della Lega)

by Ludovica Colli
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Roma, 28 feb – Niente Global compact, almeno per adesso. L’Italia non sottoscriverà il documento Onu sull’immigrazione che di fatto comporterebbe un’accoglienza indiscriminata.

Ieri alla Camera, infatti, con la preziosa astensione della maggioranza, ossia Lega e M5S, è stata approvata una mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva di non sottoscrivere il patto Onu fortemente vincolante sul fronte dei flussi migratori.

Presentato a prima firma del capogruppo Francesco Lollobrigida, il testo ha ottenuto il via libera dell’Aula di Montecitorio con il voto favorevole di FdI e di Forza Italia.

Il testo della mozione

Nel nono capoverso della mozione “in materia di contrasto dell’immigrazione clandestina e della mafia nigeriana“, approvata con 112 voti a favore, 102 contrari (quelli del Partito Democratico e di Liberi e Uguali) e l’astensione di 262 deputati, si impegna il governo “a non sottoscrivere il Global Compact for save, orderly and regular migration e a non contribuire in alcun modo al relativo trust fund”.

“Immediata creazione di hot spot in Nord Africa”

La parte del testo di FdI che ha ottenuto il via libera inoltre prevede l’impegno per il governo “ad adottare iniziative per garantire la immediata creazione di hotspot nei Paesi del Nordafrica per l’esame di domande di asilo“, a “porre il tema di quello che appare ai firmatari del presente atto un approccio neocoloniale francese nei confronti dell’Africa e del franco Cfa all’attenzione delle Istituzioni europee”.

Inoltre il testo impegna l’esecutivo a “disporre l’invio di un contingente militare nella zona di Castel Volturno a supporto della altre forze di polizia nella lotta alla mafia nigeriana“, misura in favore della quale ha votato anche il Pd.

Non è stata approvata, invece, la parte in cui si proponeva la creazione di un “blocco navale” davanti alle coste della Libia.

Tensione tra i 5 Stelle, tornano i “frondisti”

Il voto ha creato qualche tensione tra i deputati pentastellati. Giuseppe Brescia, Valentina Corneli e Doriana Sarli (vicini al presidente della Camera, Roberto Fico) hanno votato contro la parte della mozione che impegna il governo “a non sottoscrivere il Global Compact”, dissociandosi dalla decisione del Movimento di astenersi e permettere alla mozione di essere approvata.

Il dissenso del M5S è stato manifestato in Aula anche da altri deputati M5S come Gilda Sportiello che è andata via in segno di protesta.

La polemica di Pd e LeU

“Grazie al M5S – ha commentato su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini – alla Camera passa una mozione che boccia il Global compact e che chiede un blocco navale davanti alla Libia. Quindi mi correggo: i grillini non sono di destra come dico sempre. Sono di estrema destra“.

“L’Italia è priva di una politica estera ed è sempre più isolata sullo scenario internazionale – afferma invece la parlamentare di LeU Laura Boldrini – . Una maggioranza paralizzata dalle sue divisioni e incapace di decidere consente, astenendosi dal voto alla Camera, di far passare il no di Fratelli d’Italia e Forza Italia al Global compact sulle politiche migratorie. Governare vuol dire assumersi le proprie responsabilità, non delegarle ad altri”.

Meloni: “Fatto quello che vogliono gli italiani”

In Aula è intervenuto anche Erasmo Palazzotto (LeU) che, alla luce di quanto avvenuto poco prima, ha chiesto che il governo riferisca in aula sull’accaduto.

Anche noi siamo d’accordo sul fatto che il governo venga a riferire in Aula – ha dichiarato la presidente di FdI, Giorgia Meloni – ma fino a quando il governo non viene a riferire e non trova una posizione comune, noi di FdI siamo contenti che alla Camera ci sia qualcuno che riesce a far approvare quello che davvero gli italiani si aspettano dal Parlamento“.

Il dato politico è che la maggioranza ha lasciato che passasse una mozione dell’opposizione che di fatto archivia la questione Global compact. Ma stiamo comunque parlando di FdI, che insieme a Lega e FI compone il centrodestra unito alle ultime elezioni amministrative.

Quindi l’astensione di Lega e M5S è il frutto di un accordo di governo per far salvare la faccia – come si dice – ai pentastellati.

Ludovica Colli

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