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Lampedusa: polemica sulla Bossi-Fini. Alfano: “Non si tocca”

by La Redazione
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La tragedia avvenuta nelle coste di Lampedusa che finora conta 127 morti, che potrebbero arrivare a 300 secondo i soccorritori, ha scatenato polemiche e prese di posizione contrastanti nelle forze politiche e nei media.

“La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa – ha detto testualmente l’esponente della Lega Gianluca Pini – è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei Paesi del terzo mondo, porta a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra”. La Kyenge ha replicato di essere arrivati a ”un punto di non ritorno rispetto a questa forza politica”, riferendosi alla Lega.

Napolitano, nel discorso tenuto subito dopo il naufragio, ha denunciato la “necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione europea”, dando poi una stoccata alla legge Bossi-Fini:  “Credo che una delle verifiche che vadano rapidamente fatte è quali norme di legge ci sono che fanno ostacolo ad una politica dell’accoglienza, degna del nostro Paese e rispondente a principi fondamentali di umanità e solidarietà”. Posizione condivisa dal segretario del Pd Epifani e dal  ministro degli esteri Emma Bonino, che afferma : “è un vero peccato che l’iniziativa radicale di raccolta firme sui referendum di abrogazione della Bossi-Fini non sia andato in porto, perché avrebbe consentito un grande dibattito nel paese”.

Alfano, da par sua, difende la norma sull’immigrazione parlando questa mattina dall’isola siciliana: “Ma cosa c’entra ora la Bossi-Fini,  qui la situazione è drammatica e se mentre si raccolgono i morti si immagina di fare pretestuose polemiche per raccattare qualche voto non bene odorante. Se si sente il cattivo odore pretestuoso della polemica politica durante la raccolta dei morti, allora il nostro Paese non ha la sensibilità che merita. Invito tutti a sospendere in queste ore la polemica politica. Quando avremo finito le operazioni di recupero allora affronteremo gli altri problemi”.

Anche nei quotidiani la tragedia di Lampedusa ha dato vita a riflessioni di varia natura. Il settimanale L’Espresso ha lanciato una raccolta firme per assegnare il premio Nobel per la pace all’isola di Lampedusa, iniziativa sponsorizzata anche dal Corriere della Sera e in mattinata accolta anche dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Sul Foglio Camillo Langone firma un pezzo accusatorio nei confronti di “chi non è indifferente” agli immigrati, che lui chiama invasori, mentre dalle colonne dello stesso quotidiano Buttafuoco preferisce affrontare il tema in termini poetici, riportando per intero una poesia di Yeats. Fausto Biloslavo sul Giornale, coglie forse l’aspetto determinante della questione, spostando la riflessione sulle cause più prossime dell’attuale ondata migratoria, quelle primavere arabe che vedono gli ex ribelli alleati con i trafficanti : «Il colonnello usava i clandestini come arma di ricatto, ma adesso i miliziani si sono alleati con i trafficanti di esseri umani per puro interesse», scrive Biloslavo riportando quanto scritto sul Giornale di Tripoli.

Rolando Mancini

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