Primiero san Martino di Castrozza, 9 set – Una suora di 71 anni è stata picchiata e rapinata da due uomini, che le hanno legato i polsi con fascette per cavi elettrici, e le hanno coperto naso e bocca con del nastro adesivo. Autori dell’aggressione, avvenuta lo scorso mese di maggio, due risorse regolarmente residenti in Italia da anni, ma di origini marocchine. Erano venditori ambulanti di scope porta a porta, hanno suonato il campanello della casa dell’anziana e, quando questa ha aperto la porta, l’hanno scaraventata a terra colpendola con pugni alla testa. Scoprendo che non c’era nulla da rubare, se ne sono andati. Suor Bartolomea, questo il nome della religiosa che al secolo si chiama Clelia Bettega, è riuscita a liberarsi da sola e a chiamare aiuto.
I due, Noureddine El Hamzaoui e Mohammed Et Tahir sono stati fermati rispettivamente a Paderno sul Garda e a Valdobbiadene e condotti in carcere a Trento e Bolzano con l’accusa di tentata rapina e lesioni personali. L’operazione Buon Cuore, che ha portato al loro arresto, è durata mesi. Entrambi sono persone già note per reati comuni, essendo persone che vivono di espedienti tra le province di Belluno, Vicenza e Treviso. I carabinieri sono riusciti a risalire a loro anche grazie all’aiuto dei residenti, che hanno spontaneamente testimoniato di aver visto aggirarsi i due marocchini nella zona. il resto è stato fatto dalle telecamere e dalle celle telefoniche, che li hanno potuti localizzare e seguire nei loro spostamenti fino al momento dell’arresto.
In passato, secondo i militari, suor Bartolomea aveva aiutato alcuni conoscenti dei due marocchini essendo una persona nota nella zona per la sua solidarietà e le sue generose donazioni alle persone in difficoltà. In particolare si pensa che nell’aggressione possa esserci la complicità di una terza persona, anch’esso marocchino e venditore ambulante che avrebbe fatto visita più volte alla donna in passato.
Anna Pedri