Modena, 28 lug – Erano in otto contro uno i cuor di leone antifascisti che l’altra sera aggredito l’ex consigliere comunale di Correggio per il Pdl Andrea Nanetti. Fatto aggravato dalle circostanze in cui è stata perpetrato il pestaggio: la fiaccolata a sostegno dei bambini di Bibbiano, organizzata a Modena e alla quale hanno partecipato 400 persone. Lo riferisce Affaritaliani.

Una fiaccolata pacifica

La manifestazione, organizzata da un gruppo di genitori modenesi, era aperta a tutti e avrebbe dovuto svolgersi senza simboli di partito: unico segno distintivo dei partecipanti doveva essere una maglietta bianca o un cappellino bianco, “in segno di neutralità e desiderio di candore dell’infanzia”. Il corteo si è snodato silenzioso e composto lungo via Emilia per terminare a Piazza Grande, senza alcun problema di ordine pubblico. Una volta arrivati in piazza, i manifestanti hanno deposto in loco tante paia di scarpine bianche e alcune candele.

L’aggressione

A questo punto, mentre i partecipanti alla fiaccolata si salutavano disperdendosi nelle vie della città, Andrea Nanetti, 43 anni e viene circondato da 7/8 persone sui 20/30 anni, vestiti di scuro e a capo coperto. “Dai, fallo ora il selfie con Salvini. Fai il furbo ora?”. Arrivano calci, spintoni, pugni che colpiscono l’uomo, recentemente candidato dalla Lega alle amministrative e che è noto in Emilia per le sue battaglie in difesa delle vittime dell’amianto (il padre lo è stato). A un amico di Nanetti viene rovesciato addosso un bicchiere di birra. I due scappano e trovano riparo in un locale. Gli aggressori rimangono davanti all’ingresso, uno di loro segue Nanetti all’interno dell’esercizio e ricominciano le minacce: “Dove abiti? Se chiami la polizia è peggio e finisci male”. L’uomo chiama ugualmente il 113, arrivano due volanti e i due vengono scortati. Gli aggressori si sono già dileguati. Una visita al Pronto Soccorso riscontrerà ematomi, abrasioni e contusioni guaribili in 3 giorni sul corpo della vittima. 

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

7 Commenti

  1. questi imbecilli vanno in cerca di rogne:
    quando si comincia con le aggressioni per partito preso,ci si espone a
    ritorsioni:le destre non sopporteranno ancora per molto di fare da bersaglio,
    e non credo che sarà un bel modo di vivere la politica, se cominciano a fare a gara a chi pesta di più.

    ma contenti loro…

  2. Dalla “cronaca” riportata (ammesso che corrisponda al vero) ci si fa più l’idea di un gruppo di scugnizzi mandati dal loro boss per intimidire uno che tentenna nel pagare il pizzo. Che politica e mafia siano praticamente sinonimi non è una novità, però messa così la vicenda è talmente STUPIDAMENTE esagerata e inconcludente da risultare poco credibile.

  3. 8 contro 1 è sempre stato il loro standard , però ragazzi …. negli anni ’70 ne colpivi DURO 1 e gli altri scappavano !

    Andare in palestra e fate arti marziali !
    Le zecche sono sempre mezzeseghe ….

    Colpiscine uno per educarne 100 … (Mao)

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