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Moody's all'attacco dell'Italia: "Troppo deficit". E taglia il nostro rating

by Filippo Burla
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Roma, 20 ott – La nota di aggiornamento al Def e contestuale manovra che sarà varata – tensioni nella maggioranza permettendo – nelle prossime settimane non sembrano convincere l’agenzia di rating Moody’s che ieri, a mercati chiusi, ha comunicato di aver declassato il rating dell’Italia. La decisione arriva al termine di una lunga analisi iniziata dall’agenzia americana in sede di insediamento del nuovo esecutivo gialloverde.
La valutazione sull’economia e segnatamente sullo stato dei conti pubblici passa così dal livello Baa2 al Baa3, mantenendo però un outlook stabile. Ciò significa che in prospettiva futura il rating italiano non rischia, almeno per il momento, di scivolare ancora più in basso: un ulteriore declassamento significherebbe il passaggio da investmente grade a speculative grade, con i nostri titoli di Stato equiparati a quelli “spazzatura”.

La scelta di rivedere al ribasso il nostro rating è legata ad un ”cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato rispetto alle attese“, spiega Moody’s, che segnala preoccupazioni in merito a scelte come il reddito di cittadinanza o l’intervento sulla Fornero, “che pone a rischio, nel lungo periodo, la sostenibilità del sistema previdenziale”.
Secondo l’agenzia il combinato disposto di più deficit e un incoerente programma di riforme rischia di procrastinare “la mediocre performance della crescita”, in un contesto nel quale la nostra economia mostra comunque punti di forza quali la diversificazione produttiva, il saldo positivo delle partite correnti ed un’elevata ricchezza delle famiglie. Anche per questi motivi, conclude Moody’s, ad oggi il rischio che l’Italia possa abbandonare la moneta unica è “molto basso”.
Filippo Burla

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2 comments

Cesare 20 Ottobre 2018 - 12:30

Chiamare Moodys una agenzia la fà sembrare una istituzione indipendente mentre è noto che le società di rating sono società private controllate dalle oligarchie finanziarie ed il cui scopo è di arricchire i grandi speculatori.E’ noto che il giorno prima del crollo della banca Lehman Brothers che rovino’ tante persone della classe media le società di rating le avevano dato ottimi voti.Tanto queste società non rischiano niente; possono sempre dire che la loro analisi era sbagliata o che gli erano stati forniti dati sbagliati; loro non pagano mai e proprio per questo in Cina stanno facendo una agenzia di rating pubblica, per non essere schiavizzati dal votino dei banchieri

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Rating: Botswana (50% popolazione vive con 2$ al giorno) meglio dell'Italia 25 Ottobre 2018 - 11:00

[…] al crac Enron, a quello della contea di Orange. E fino al caso dell’Italia, che dopo la recente revisione operata da Moody’s è oggi ad un passo dal vedere i propri titoli retrocedere al cosiddetto “speculative […]

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