Roma, 1 feb – Vittorio Sgarbi all’attacco del governo giallofucsia per la riapertura dei musei soltanto dal lunedì al venerdì: “Una forma di puro sadismo“. L’apertura dei musei permessa da oggi nelle regioni gialle è un segnale positivo, commenta il critico d’arte. Tuttavia la chiusura imposta il sabato e la domenica in chiave anti-assembramento rappresenta “una forma di puro sadismo. Perché chiunque sa che le persone vanno nei musei durante il weekend“, fa presente Sgarbi.
Musei, Sgarbi boccia la riapertura a metà voluta da Franceschini
Da sempre critico con il governo su questo fronte, il deputato del centrodestra boccia la riapertura a metà voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Secondo Sgarbi per le aperture dei musei invece bisognerebbe stabilire due criteri di massima. Il numero massimo di persone che possono visitare una mostra e l’allungamento dell’orario. Conoscendo e verificando “le frequenze”, spiega infatti il critico, si ha a disposizione “uno strumento elementare, cioè quello di ampliare l’orario”. Ciò significa che “dal giovedì in avanti bisogna fare delle aperture fino alle 23 o a alle 24, in maniera tale da distribuire le persone“. In tal modo, spiega, “il giorno in cui riusciremo ad aprire anche il sabato e la domenica non si raggiungerà una dimensione di normalità o di minore pericolosità del virus ma semplicemente l’applicazione di regole elementari. Il criterio al quale attenersi è anche quello di un numero massimo di persone da far entrare in una mostra”.
ll critico d’arte: “Oggi riapriamo palazzo dei Diamanti a Ferrari e domani riapriremo Sutri”
Sgarbi ricorda di “aver riaperto per primo il Mart di Rovereto con la mostra dedicata a Caravaggio e Boldini. Oggi riapriamo palazzo dei Diamanti a Ferrara con la mostra di Ligabue e domani riapriremo Sutri. Speriamo che le cose vadano bene ma nel complesso non posso dire di essere soddisfatto“, conclude. Nello specifico, domani riaprono al pubblico il museo di Palazzo Doebbing, voluto proprio dal critico d’arte oggi primo cittadino del piccolo centro nel Viterbese, giunto alla terza esposizione, il mitreo e l’anfiteatro. “L’allentamento delle misure restrittive che dalle prossime ore configura il Lazio in zona gialla – spiega una nota – permette, fintanto che permarrà questa condizione, di poter restituire la bellezza ai visitatori”.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Sgarbi, sgarbi… non ha ancora inteso che “viviamo” in un museo delle cere a cielo aperto! Si è proprio fossilizzato, altro che capre!