Napoli. 18 lug – Scoperto un imponente giro di “furbetti del cartellino” a Napoli. La Procura partenopeo ha notificato 62 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti dipendenti dell’ospedale Cardarelli che dopo avere timbrato abbandonavano il posto di lavoro. I “furbetti” sono stati incastratti dalle telecamere installate dagli investigatori mentre marcavano il badge anche per i colleghi. Per loro si ipotizza il reato di truffa e la violazione della cosiddetta legge Brunetta sulle pubbliche amministrazioni.
Un dodicenne timbrava per la madre
Gli impiegati timbravano e lasciavano l’ospedale per seguire altre attività private. Nei video, ripresi dalle telecamere installate dai poliziotti nei pressi del dispositivo marcatempo di uno solo degli ingressi dell’ospedale, si vede anche un giovane tra 12 e i 13 anni, che indossa un cappellino di colore scuro, figlio di una dipendente del Cardarelli, che “timbra” il badge per conto della madre la quale, quel giorno, invece di andare a lavorare, è rimasta a casa. I dipendenti ora rischiano il licenziamento in tronco.
Coinvolti anche un consigliere comunale e un sindacalista
Tra i destinatari dei 62 avvisi di garanzia ci sono anche due medici: uno in servizio in pneumologia e l’altro in oncologia. In quest’ultimo reparto, mediamente, mancavano 8-9 dipendenti al giorno. Sguarnito, o quasi, era il reparto centralinisti (sono 9 gli indagati). Tra gli indagati anche un sindacalista e il consigliere di un Comune del Napoletano che annotava peraltro di aver eseguito lavoro straordinario inesistente.
Ludovica Colli
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