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“No alla Tav, sì agli immigrati”. Fico torna alla carica contro Salvini

by La Redazione
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Roma, 8 ago – Che Roberto Fico, cioè la Boldrini 2.0, non abbia mai amato Salvini è cosa nota. Esponente dell’anima sinistroide del M5S, il presidente della Camera non perde infatti occasione per tentare di smarcare i Cinque Stelle dalla Lega, a volte anche mettendo in imbarazzo il suo leader Luigi Di Maio. Ultima in ordine di tempo è arrivata un’intervista rilasciata da Fico a Repubblica, il quotidiano della sinistra al caviale alla disperata ricerca di alleati in parlamento. Qui la terza carica dello Stato dà il meglio di sé: su Tav, immigrazione, presidenza Rai, caporalato, legge Mancino ecc., Fico sconfessa praticamente tutta la linea Salvini.
«Le vie legali di accesso sono coerenti al cento per cento con la lotta alla tratta degli esseri umani. Un’immigrazione controllata, sostenibile, come avviene in Canada, può portare benefici per tutti. Dove questo non avviene, dove non si integra, crescono lo scontro sociale e la paura», ha dichiarato Fico al quotidiano di Scalfari. Il presidente della Camera ribadisce dunque il suo «no» alla chiusura dei porti voluta dal leader della Lega e oppone il suo rifiuto anche alla decisione di riportare gli immigrati clandestini in Libia: «La Libia ha un problema strutturale di diritti umani. La prima cosa che dobbiamo chiedere è che i centri che accolgono i migranti lavorino sotto l’egida delle organizzazioni internazionali. E che non ce ne siano di illegali», afferma Fico in tutta serietà.
Ma anche sulla Tav, terreno d’attrito tra Lega e M5S su cui Di Maio sta tentando di mediare, Fico entra a gamba tesa su Salvini: «Quella contro la Torino-Lione è una lotta cui ho partecipato dal 2005. C’è stato un grande lavoro con il movimento no Tav, è una battaglia che non si può dimenticare. Come l’acqua pubblica, cui ho legato la mia presidenza. La legge arriverà presto e mi auguro venga approvata con il più ampio consenso possibile». Anche la strizzata d’occhio al discusso movimento no Tav, dietro cui si nascondono le frange dell’antifascismo più violento, suona senza dubbio come una provocazione diretta al ministro dell’Interno. Inevitabile quindi che Fico si schieri anche contro la proposta leghista di abolizione della legge Mancino: «Da terza carica dello Stato di una Repubblica nata sulla lotta al nazifascismo, ho già detto che quella legge va mantenuta e ampliata. Non c’è discussione su questo». E in chiusura, il presidente della Camera ci tiene a smarcare nettamente i pentastellati dalla Lega: «La Lega conosce la nostra storia, noi la loro. Siamo forze politiche ben distinte e alternative». «Siamo diversi da Salvini», insomma. Nel caso in cui qualcuno volesse togliersi il dubbio…
Elena Sempione

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Cesare 8 Agosto 2018 - 10:49

Forse Fico vuole far sapere agli immigrati che la sua casa è sempre aperta per accogliere chiunque di loro.Lui sembra darebbe tutto quello che ha per i poveri stranieri.Non so se darebbe anche agli italiani ma noi di sicuro gli diamo uno stipendione da 17 mila euro circa al mese con cui ci puo’ guardare molto dall’ alto e nel frattempo farci anche il moralozzo immigrazionista sorosiano

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Cesare 8 Agosto 2018 - 10:53

Dice Fico; “Da terza carica dello Stato di una Repubblica nata sulla lotta al nazifascismo, ho già detto che quella legge va mantenuta e ampliata. Non c’è discussione su questo»
Ma chi si crede nel dire non c’è discussione? Occorre ricordare a questo che le cariche pubbliche come la sua prevbedono l’imparzialità e che se vota lui conta come qualsiasi altro deputato

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Bracco 9 Agosto 2018 - 11:23

Sto ficdovrebb passare a LeU.
Lì sarebbe il benvenuto.

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