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Ok dell'Ue alla manovra, niente procedura d'infrazione. E niente sovranismo

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 dic – E’ ufficiale: niente procedura d’infrazione, la Commissione Ue ha accettato le modifiche del governo Lega-M5S alla manovra.
Il collegio dei commissari riunito a Bruxelles ha dato il suo via libera all’accordo raggiunto dalla Commissione con il governo italiano sulla legge di Bilancio. L’esecutivo Ue ha quindi ammesso la correzione dei conti pubblici che assicurerebbe per il 2019 un deficit nominale al 2,04%, a fronte del 2,4% messo per iscritto dal governo italiano nella nota di aggiornamento al Def dal 2,9 stimato dalla Commissione attraverso i propri calcoli.
Il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, resta comunque cauto: “La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani”. Tuttavia, spiega, “ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente”.
Dombrovskis poi avverte che la Commissione monitorerà l’approvazione delle misure negoziate: “Se qualcosa va male, possiamo tornare sulla questione a gennaio“, perché “la scadenza per l’Ecofin per decidere sulla procedura è sempre febbraio. Su questo siamo stati molto chiari nella risposta all’Italia”.
Il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, incassa il suo successo: “L’Italia sta a cuore all’Europa e all’area euro, che esce rafforzata da questo risultato positivo. Dimostra che le regole Ue ci sono e funzionano“. E che il governo gialloverde – partito sovranista e finito succube dei diktat di Bruxelles – ha voluto rispettare, aggiungiamo noi.
Intanto i mercati ringraziano: lo spread scende, la Borsa sale.
Con buona pace di chi sosteneva il governo perché incarnava alcune istanze sovraniste ed euroscettiche, ossia i cittadini italiani.
Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Cesare 19 Dicembre 2018 - 1:28

Nell’accordo con l’Ue sulla manovra il governo ha rivisto al ribasso la previsione di crescita del Pil 2019 dall’1,5 per cento inizialmente previsto all’1 per cento. Lo ha riferito il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici.
Quindi i burocrati stranieri burattini non eletti dei plutocrati proprietari della creazione di moneta tutta privata sono contenti di aver fatto si’ che l’Italia cresca di meno, anzi di niente, e che quindi rimanga affamata e paese da terzo mondo da sfruttare, depredare, demolire e finire di conquistare.Ringraziamo il governo del cambiamento…in peggio.
Non servono altre parole

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Francesco 20 Dicembre 2018 - 9:33

Non voglio a tutti i costi difendere il governo, ma on sono d’accordo sui contenuti dell’articolo. La politica non é solo passione e sangue: é anche strategia e tattica. Gli obiettivi non si ottengono mai tutti tutto insieme, in politica (questo succede nelle rivoluzioni…. se riescono)
Ci sono almeno tre ottime ragioni tattiche che portano a considerare il risultato ottenuto come positivo:
1. Teoria Savona: meglio concedere 7 miliardi di minori spese all’Eu prima, piuttosto che rischiare di darne parecchi di più ai mercati dopo come maggiori costi per interessi sul debito a seguito dell’aumentato rischio paese, a valle dela procedura di ‘inflazione.
2. Teoria Rinaldi: stiamo parlando di preventivi, ovvero numeri scritti sull’acqua. Conviene andare allo scontro con una commissione che non vede l’ora di potersi scontrare con il governo italiano per ragioni politiche, o piuttosto evitare di dargli scuse facendo quello che hanno sempre fatto tutti: dichiari un numero a preventivo e poi ne fai un altro.
3. Teoria mia: Tutto lascia pensare (e sperare) che l’attuale commissione e parlamento europeo, nella sua maggioranza, hanno pochi mesi di vita. Non ha senso scontrarsi con questi moribondi, ma ancora in gradi di fare male. Facciamogli si si con la testa, mettiamo in campo i provvedimenti previsti dalla manovra iniziale (che tanto per il 2019 avranno impatto economico limitato) e nel bilancio del prossimo anno, con una nuova commissione europea, diamo maggiore sostanza al rilancio del paese.
Ripeto: o prendiamo le armi, e non sono affatto sicuro che faremmo il bene dell’Italia, visto il livello degli avversari in campo (stiamo parlando del giornalismo mondiale). Oppure facciamo politica, non pensando di fare chissà quali sfracelli, che pagheremo carissimi, ma facendo passo passo un cammino che porti al risveglio, già ampiamente iniziato, dei popoli.
Certo, vigileremo, anche grazie al contributos di questo splendido sito che è il primato. Ma credo sinceramente che questo governo continui a meritare credito
Primo perché credo che se lo sia abbastanza guadagnato. E secondo perché vi ricordo che l’alternativa a questo governo non solo le elezioni: è un governo tecnico a maggioranza pd/5s che l’Europa è Mattarella non vedono l’ora di mettere in pista, e che sarebbe un fast forward verso la distruzione.

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