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Pompeo in pressing sul Vaticano: “Rompete accordo con la Cina su nomine vescovi”

by Ludovica Colli
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Washington, 21 set – Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo vuole che il Vaticano si schieri con la Casa Bianca contro la Cina sul fronte della libertà di culto. Infatti ha chiesto al Vaticano di non rinnovare l’accordo con la Cina sulle nomine dei vescovi: se lo facesse – ha avvertito -, metterebbe a rischio la sua autorità morale. ”Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito comunista cinese, sperando di aiutare i cattolici cinesi. Eppure gli abusi sui fedeli da parte del Partito comunista cinese sono solo peggiorati. Il Vaticano mette in pericolo la sua autorità morale, se dovesse rinnovare l’accordo”, scrive Pompeo su Twitter.

L’intervento sulla rivista religiosa First Things

In un intervento pubblicato sulla rivista ecumenica conservatrice First Things, Pompeo ha anche criticato la decisione della Santa Sede di “legittimare” sacerdoti e vescovi cinesi che erano nel Partito comunista cinese. ”Il Dipartimento di Stato è stata una voce forte per la libertà religiosa in Cina e nel mondo e ha preso provvedimenti per ritenere responsabili coloro che abusano dei fedeli. Continueremo a farlo e staremo dalla parte dei cattolici e dei fedeli cinesi. Chiediamo al Vaticano di unirsi a noi”, ha scritto Pompeo in un altro tweet, con un esplicito invito ad unirsi agli Usa contro il regime di Pechino.

“Pechino vuole subordinare Dio al Partito e far vedere Xi Jinping come una divinità”

Nell’intervento su First Things, Pompeo ha sottolineato che ”la situazione dei diritti umani in Cina si è gravemente deteriorata sotto il dominio autocratico di Xi Jinping, soprattutto per i credenti”, citando ”sterilizzazioni forzate e aborti dei musulmani nello Xinjiang” oltre che ”l’abuso di preti e laici cattolici” e ”l’assalto alle chiese protestanti”. Una campagna che, secondo Pompeo, ha come obiettivo quello di ”subordinare Dio al Partito, promuovendo lo stesso Xi come una divinità ultraterrena”. Per questo, ”ora più che mai il popolo cinese ha bisogno della testimonianza morale e dell’autorità del Vaticano a sostegno dei credenti”, scrive il segretario di Stato Usa, ricordando che ”diplomatici vaticani si incontrano questo mese con i loro omologhi del Partito comunista cinese per negoziare il rinnovo di un accordo provvisorio di due anni tra Santa Sede e Cina”.

Le autorità comuniste continuano a chiudere le chiese e spiare i fedeli

Accordo che era stato firmato nel 2018, ma che ”a due anni di distanza è chiaro che non ha protetto i cattolici dalle depredazioni del Partito, per non parlare del trattamento orribile del Partito nei confronti di cristiani, buddisti tibetani, devoti del Falun Gong e altri credenti”, ha proseguito Pompeo, affermando che ”le autorità comuniste continuano a chiudere le chiese, spiare e molestare i fedeli e insistono sul fatto che il Partito è l’autorità suprema negli affari religiosi”.

“Storia ci insegna che regimi totalitari sopravvivono solo con oscurità e silenzio”

Ebbene, ha sottolineato Pompeo, il “potere di testimonianza morale della Chiesa “dovrebbe essere utilizzato oggi nei confronti del Partito comunista cinese. Il Concilio Vaticano II e i Papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno insegnato che la libertà religiosa è il primo dei diritti civili. La solidarietà è uno dei quattro principi fondamentali della dottrina sociale cattolica. Ciò che la Chiesa insegna al mondo sulla libertà religiosa e la solidarietà dovrebbe ora essere trasmesso con forza e persistenza dal Vaticano di fronte agli sforzi incessanti del Partito comunista cinese per piegare tutte le comunità religiose alla volontà del Partito e al suo programma totalitario”. Sempre in questa ottica, il segretario di Stato ha ricordato che Papa Francesco ha detto nel 2013 che “i cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la croce come fece Gesù”. Ma, ha precisato, ”la storia ci insegna che i regimi totalitari possono sopravvivere solo nell’oscurità e nel silenzio, se i loro crimini e la loro brutalità restano inosservati e ignorati. Se il Partito comunista cinese riuscirà a mettere in ginocchio la Chiesa cattolica e le altre comunità religiose, i regimi che disprezzano i diritti umani saranno incoraggiati e il costo della resistenza alla tirannia aumenterà per tutti i coraggiosi credenti religiosi che onorano Dio al di sopra dell’autocrate del giorno”, ha dichiarato Pompeo. ”Mi auguro che, trattando con il Partito comunista cinese, la Santa Sede e tutti coloro che credono nella scintilla divina che illumina ogni vita umana, prestino ascolto alle parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni: ‘La verità vi renderà liberi‘”, ha concluso il segretario di Stato.

Ludovica Colli

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