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Prete ucciso dal tunisino, l’elemosiniere del Papa dona un rosario all’assassino. “E’ un uomo sfortunato”

by Cristina Gauri
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elemosiniere

Como, 21 set – Non poteva certo mancare il cardinale Konrad Krajewski alla messa in suffragio di don Roberto Malgesini, il «prete degli ultimi» barbaramente assassinato da un immigrato tunisino irregolare e colpito da decreto di espulsione mai eseguito. Krajewski, meglio noto come «l’elemosiniere del Papa», l’emanazione del Pontefice per antonomasia, è un polacco 56enne il cui nome da anni non cessa di punteggiare le cronache per le proprie «prodezze», sempre declinate secondo i paradigmi immigrazionisti o centrosocialari.

Nel contesto della messa in suffragio per Malgesini, Avvenire riporta che il cardinale ha portato, a nome del Papa, dei rosari per tutti: per i poveri, per gli immigrati «di don Roberto», per i familiari – uno speciale di perla per i genitori – e, dulcis in fundo, uno anche «per quell’uomo sfortunato che l’ha ucciso e che sta in carcere. Chiedo alle autorità di portarglielo». Un uomo veramente sfortunato, Ridha Mahmoudi. E’ stata infatti la «sfortuna», pare, a fargli premeditare il brutale omicidio di Malgesini. La «sfortuna» avrebbe guidato la sua mano mentre cercava di decapitare il prete, per poi infierire sul suo corpo con numerose coltellate.

Ma Krajewsky non va tanto per il sottile: dove c’è bisogno lui arriva, sistema, traffica, protegge, soprattutto se non si parla di italiani. A meno che questi ultimi non appartengano alla categoria dei «compagnucci»: come quella volta che si era calato nel tombino del palazzo occupato-discoteca Spin Time di Aktion, e godendo dell’immunità diplomatica aveva rotto i sigilli dei contatori per ridonare elettricità a uno stabile occupato illegalmente dove regnano clandestinità, spaccio, attività commerciali illecite ed esentasse. Decide Krajewsky chi sono i protetti da aiutare ponendosi al di sopra della legge, chi rimane impunito e chi deve pagare. In tempo di emergenza sanitaria e di lockdown, due categorie sono finite sotto l’ala protettrice dell’elemosiniere: i trans latinoamericani di Torvaianica, rimasti senza clienti – e quindi senza soldi – e prontamente rifocillati dal cardinale, e i 600 immigrati occupanti del Selam palace, a cui Krajewsky aveva distribuito pasti caldi, disinfettanti, guanti, mascherine, gel igienizzanti, candeggina, saponi e asciugamani. Anche loro sfortunati, sicuramente ma mai come il tunisino Mahmoudi, che ha avuto la «sfortuna» di macellare il proprio benefattore con premeditazione.

Cristina Gauri

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4 comments

jenablindata 21 Settembre 2020 - 2:50

io quel rosario lo userei per impiccarlo.

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Sergio Pacillo 21 Settembre 2020 - 3:25

La chiamano chiesa in questo uscita.
Il mondo a rovescio.

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Francesco 21 Settembre 2020 - 5:50

Avete rotto il “ membro” con questo buonismo, Elemosiniere…di al Papa di pregare per le anime….la giustizia affidiamola ai giudici…beh pesandoci….quali giudici…..Elemosiniere….di al Pap a di pregare per noi Italiani….che fine di merda……

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Marc 21 Settembre 2020 - 10:23

Questo è anche quello che nel lockdown ha donato soldi ai trans latinos senza lavoro devoti del pampero.

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