In tema di fisco lāItalia non ha bisogno di lezioni da nessuno, ĆØ dai tempi di Amato che lo Stato pesca a piene mani nei conti degli italiani. Nella nuova legge di stabilita’ spunta il rincaro sui depositi bancari con l’aumento dell’imposta di bollo (+33%). Sulla carta, la stangata contenuta nella finanziaria vale 527 milioni di euro l’anno. Ma il conto potrebbe essere più salato.
La patrimoniale sui conti correnti nasce nel 1992, con la famosa Ā«botta seccaĀ» sui depositi bancari: un prelievo tributario forzoso pari al 6 per mille sui quattrini conservati in banca dagli italiani. Un blitz che fruttò quasi 10mila miliardi allo Stato. Da allora lāaliquota sui conti ĆØ salita fino al 27 percento finchĆ© Mario Monti ĆØ arrivato a palazzo Chigi, scardinando l’impalcatura precedente e creando i presupposti per introdurre, nel nostro Paese, una sorta di Ā«patrimoniale permanenteĀ». Che aumenterĆ di nuovo, entro la fine dellāanno. Monti concepƬ due misure: il decreto āsalva Italiaā, che armonizzò l’aliquota al 20percento. Sui conti correnti il prelievo dunque calò dal precedente 27%, mentre per le forme di investimento (azioni e bond) salƬ oltre il precedente 12,5%, soglia rimasta in vigore per i soli titoli di Stato (tanto nessuno avrebbe più comprato bot e btp, con lo spread alle stelle). La riforma sulla tassazione delle rendite finanziarie servƬ a Monti per confondere le acque e portare lāaffondo sull’imposta di bollo, fino a quel momento applicata in misura fissa (solo 34 euro l’anno) sia sui conti correnti sia sui depositi titoli. Da un importo fisso, dunque, si passò a un’aliquota da applicare alle somme depositate o investite, a prescindere da eventuali guadagni: 1 per mille dal primo gennaio 2012 e 1,5 per mille dal 2013.
Nel bel mezzo delle prossime vacanze di Natale, ci sarĆ il nuovo rincaro. Il giro di vite ĆØ previsto dalla legge di stabilitĆ confezionata dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Il sistema Monti con la sua imposta di bollo strutturale si sta dimostrando decisamente peggiore della Ā«botta seccaĀ» in stile Amato, che prese il 6 per mille una sola volta, mentre da gennaio il salasso ĆØ pari al 2 per mille l’anno. Un salasso micidiale che colpisce, peraltro, anche i titoli di Stato, solo in parte preservati dalle misure di Monti. ll Ā«bolloĀ» infatti si applica a tutti i depositi con saldo superiore a 5mila euro e non aggredisce solo il reddito, ma lāintero capitale. Su 100mila euro risparmiati, ad esempio, si pagherĆ un bollo di 200 euro da confrontare con i 34 pagati fino al 2011. E non ĆØ tutto. A questa cifra va aggiunto il prelievo sulle rendite. Prendiamo lo stesso esempio: 100mila euro investiti in obbligazioni che rendono il 3 per cento: la cedola ĆØ 3mila euro e il fisco si becca 600 euro. In tutto vuol dire: 800 euro di tasse su 3mila di ricavi. Tutto ciò si configura come lāennesimo aumento della pressione fiscale sui redditi degli italiani, giĆ abbondantemente salassati dallā Irpef, Iva e quantāaltro.
Valentino Tocci
Prelievi forzosi dai conti correnti sempre più vicini
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