Roma, 23 set – Siamo più democratici di voi perché facciamo votare online i nostri iscritti, è la democrazia diretta del nuovo millennio mentre voi siete ancorati a logiche del secolo scorso. E’ il mantra ripetuto da ogni grillino che si rispetti per replicare alle critiche. Nessuno si azzardi a ritenere queste votazioni semplicemente una buffonata, i più democratici non accettano di essere messi in discussione. Perché di fatto la discussione all’interno del M5S non esiste. Eppure chi si proclama talmente più democratico degli altri da cianciare di democrazia diretta, arrivando a scomodare Jean-Jacques Rousseau per la denominazione stessa del sito in cui votare virtualmente alle primarie del movimento, dovrebbe ammettere almeno di aver orchestrato una messinscena macroscopica. A prescindere dagli attacchi hacker sminuiti, poi condannati e di nuovo relegati a quisquilie che non inficiano il buon esito delle votazioni, che a ben vedere hanno evidenziato soltanto un titanico scontro tra nerd.
Quello che risulta davvero comico nelle votazioni promosse dal blog di un comico che annuncia di farsi da parte continuando a impartire direttive e veti di ogni tipo, è l’assenza di una reale competizione tra candidati. Tutti sapevano già, ben prima di votare, che il vincitore sarebbe stato il prescelto Di Maio. Era realmente l’unico candidato credibile non fosse altro perché l’unico conosciuto da tutti. Gli altri sette perfetti sconosciuti presentatisi erano appunto delle mere comparse. Qualcuno aveva mai sentito nominare Domenico Ispirato, Gianmarco Novi o Nadia Piseddu? Ovviamente no, ma quando ti proclami più democratico di tutti sei costretto a mettere in piedi un bluff democratico, non puoi semplicemente sceglierti all’interno un candidato premier tra i volti più credibili del M5S.
L’unica parlamentare che ha deciso di proporsi come candidata contro Di Maio, contro per modo di dire, è stata la senatrice Elena Fattori. Nota ai più per non essere nota a nessuno, anche lei. Per mettere a tacere allora le malelingue che insinuavano presunti scontri tra correnti nel movimento, Grillo a Rimini ha specificato che le parlamentarie sono semplicemente un confronto tra persone. Ovvero una persona che aveva già vinto prima di essere votata e sette persone consapevoli di partecipare semplicemente ad una messinscena. Una pagliacciata di gran livello, a Cinque Stelle.
Alessandro Della Guglia
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