Roma, 10 dic – È iniziato alle prime ore dell’alba si questa mattina lo sgombero della fabbrica ex Penicillina, su via Tiburtina a Roma. 25 blindati delle forze dell’ordine, tra carabinieri e polizia hanno sgomberato i pochi occupanti rimasti nello stabile. Il 90% di chi viveva nella ex fabbrica se n’era già andato nei giorni scorsi, quando venne annunciato lo sgombero, per occupare un altro a pochi metri da lì: quello delle ex officine Romanazzi.
Alle 7.30 gli agenti sono entrati nello stabile, insieme ai vigili del fuoco. Pesanti le ripercussioni sul traffico, dal momento che è stato chiuso il tratto in direzione Grande raccordo anulare davanti all’edificio. La strada rimarrà chiusa fino al termine delle operazioni.
L’ex fabbrica della Penicillina da tempo era diventata un vero e proprio ghetto, forse il più grande della Capitale. Da anni moltissimi immigrati irregolari vivevano nello stabile, tanto che l’edificio era diventato un loro fortino, fatto di spaccio, criminalità, delinquenza. Qui vivevano, fino a pochi giorni fa, oltre 500 occupanti, bivaccanti tra immondizia, rifiuti tossici, spaccio e prostituzione.
A fine novembre il sindaco Virginia Raggi aveva firmato l’ordinanza per lo sgombero. E nella decisione hanno giocato un ruolo anche le pressioni di CasaPound, che più volte con blitz e manifestazioni, ha portato alla ribalta delle cronache le problematiche vissute dai residenti del quartiere.
Anna Pedri