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Pensioni e sanità: così vogliono smantellare lo Stato Sociale

by La Redazione
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Roma, 31 ago – Da oltre trent’anni i sistemi di protezione sociale, altrimenti noto come “Stato Sociale” a carattere pubblico sono oggetto di un attacco sistematico ed indiscriminato. In modo particolare il sistema pensionistico e quello sanitario presentano budget altissimi e se questi venissero interamente privatizzati ciò permetterebbe alle oligarchie multinazionali di avere profitti ancora più alti.

Il malcelato obiettivo: privatizzare lo Stato Sociale

Non è un caso che il Fondo monetario internazionali o la Commissione Europea – unitamente a noti ed acclarati istituti internazionali come il Cato Institute, l’Istituto Bruno Leoni di Milano o il Von Mises Institute – abbiano legittimato sul piano politico economico la privatizzazione della sanità e del sistema pensionistico. Ebbene, il graduale deteriorarsi dei bilanci pubblici non è dipeso dalle spese relative alla sanità ma semmai è dipeso dalle politiche economiche e fiscali posti in essere dal capitalismo finanziario e dalle sue ambizioni di privatizzazione radicale.

Allo scopo di chiarire questa tesi sia sufficiente riflettere sull’aumento dell’età pensionabile o sulla introduzione dei coefficienti di sopravvivenza in base ai quali quanto più si allunga la vita media tanto più si riducono le pensioni. Ora, coloro che vogliono avere una pensione più alta non potranno far altro che rivolgersi ai fondi pensione promossi e sostenuti anche da sindacati in palese conflitto d’interessi.

Insomma, l’insieme di queste privatizzazioni, hanno come unico scopo quello di consentire una ulteriore espansione del capitalismo finanziario e quindi un ulteriore aumento della ricchezza e del potere da parte delle oligarchie multinazionali.

Finanza contro Stati. Con soldi pubblici

E’ tuttavia opportuno fare un esempio ancora più significativo e, per certi versi più drammatico, delle implicazioni globali del capitalismo finanziario. A seguito della crisi economica furono impiegati dai 14 ai 15 trilioni di dollari dai governi occidentali per salvare le istituzioni finanziarie dalla crisi che loro stesse avevano provocato. Cifre di questa entità sarebbero assolutamente adeguate per consentire ai cittadini americani di avere un sistema sanitario simile a quello europeo.

Insomma sarebbe necessario modificare profondamente le politiche economiche europee e soprattutto evitare nella maniera più assoluta che i costi globali delle crisi finanziarie vengono costantemente pagate con la riduzione dei salari, con l’allungamento degli orari di lavoro e scaricandoli sullo Stato Sociale con il taglio delle pensioni, con la riduzione delle prestazioni sanitarie e soprattutto con la riduzione della spesa pubblica per l’istruzione.

Roberto Favazzo

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2 comments

Massimo 31 Agosto 2019 - 11:20

Peccato che le verità sacrosante rivelate in questo articolo vengono lette e conosciute da pochi. La Matrix creata dal sistema finanziario mondiale, in mano a una dozzina di famiglie, impedisce di fatto il diritto di informazione, quella vera, a cui dovrebbero avere diritto i cittadini.

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Alessandro 31 Agosto 2019 - 11:58

Bravissimo, finalmente qualcuno che lo scrive!

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