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Saviano: “Altro che Notre Dame. Il colpo al cuore dell’Europa sono i migranti morti”

by Ilaria Paoletti
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Roma, 16 apr – Roberto Saviano, il bardo del cosmopolitismo, non poteva mancare nella striscia di polemiche ingenerate dal tragico incendio della cattedrale di Notre Dame. “Ha ragione Michela Murgia” dice “il colpo al cuore dell’Europa lo stiamo guardando dal lato sbagliato”.

“L’Europa è morta nel Mediterraneo coi migranti”

“Con Notre Dame a bruciare non è stata l’Europa” ci dice Robertino dal suo attico di New York. “Credo piuttosto che l’Europa sia annegata nel Mediterraneo insieme alle centinaia di migliaia di migranti che in questi decenni sono morti senza che nemmeno ci sia giunta notizia della loro fine. L’Europa è terra di Diritto, la sua cattedrale più imponente e più preziosa è il Diritto e si sta inabissando da molto tempo. Gli 800mila esseri umani imprigionati e resi schiavi in Libia  sono il fallimento di un’idea e di un progetto, quello europeo, che va nella stessa disumana direzione di chi dice di volerla abbattere perché debole nel trattare la questione migranti”.

“Rivogliamo la cattedrale ed ignoriamo i morti”

I soliti vaneggiamenti, insomma, di chi non sa distinguere il Diritto dallo Spirito delle Nazioni e di chi, furbescamente, cerca di equiparare (o colloquialmente, buttare in mezzo) la supposta “tragedia” dell’immigrazione con un evento che ha scosso le anime di tutti i Paesi europei che hanno assistito alla distruzione di un loro simbolo tradizionale. “Mentre ci affanniamo a sperare che una cattedrale venga ricostruita, ignoriamo le centinaia di migliaia di vite che in questo momento, anche per causa nostra, stanno vivendo l’inferno” Di per sé è già sbagliato presupporre che questi immigrati che cercano di arrivare in Europa soffrano “per colpa nostra” come dei moderni Gesù Cristo, come se avessimo il peccato originario della white guilt: ancor più sbagliato è comparare un fenomeno migratorio (con i suoi carnefici e i suoi protagonisti volontari) con una tragedia che ha ridotto in cenere un patrimonio artistico e culturale. Come a dire: ce lo meritiamo. E quando davanti ad un avvenimento simile questi intellettuali, questi “buoni”, ce ne danno la colpa quasi fossimo protagonisti di un castigo divino, non sono diversi da chi esulta sulle macerie di Notre Dame: non è sbagliato chiamarli nemici.

Ilaria Paoletti

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7 comments

Mauro 16 Aprile 2019 - 5:40

La vera tragedia sei tu quando parli. Mi meraviglio che ci siano ancora siti che ti danno spazio. In Italia non sono benvenuti i rifugiati

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Jos 16 Aprile 2019 - 6:17

.. è incredibile come, in Italia, si possa campare sui clandestini…. per anni e anni…e con la scorta…” rendono più della droga”……

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Michele A. 16 Aprile 2019 - 7:17

Dunque, quanti ne potrebbero entrare, tuoi ospiti chiaramente graditissimi, nel tuo attico di Nuova Iork?

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Raffo 16 Aprile 2019 - 10:08

La pochezza e la inadeguatezza di questo comunista stanno divenendo penose,tristi, irricevibili…………se non vivessimo in una dittatura sinistra , spietatamente catto- comunista , guidata dalla casta burocrate intoccabile , il soggetto in evidenza si starebbe dedicando alla costruzione di pozzi in africa , poiché solo in un paese allo sbando , oramai ridotto a cloaca ignobile , un elemento simile trova spazio in un ambito pseudo intellettuale.

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Ragnarok 17 Aprile 2019 - 10:28

il colpo al cuore dell’Europa sono le teste di c***o

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Thuram: “Perché Notre Dame ci emoziona più dei morti in mare?” 31 Gennaio 2020 - 1:47

[…] del disagio antirazzista non poteva unirsi anche lui. Stiamo parlando di Lilian Thuram che, dopo i Saviano e le Murgia, ha rilanciato il nuovo tormentone dell’antifascismo in crisi d’identità: non […]

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Notre Dame, l'insulto di Valentina Nappi: "Una grande perdita, ma ...." 31 Gennaio 2020 - 1:49

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